Rechtsübersetzung und Hilfsmittel zur Translation: Wissenschaftliche Grundlagen und computergestützte Umsetzung eines lexikographischen Konzepts

Eva Wiesmann (2004)

Tübingen: Narr

Reviewed by: Marcello Soffritti

In questo lavoro si concretizza un lungo e fruttuoso percorso di dottorato condotto secondo i migliori standard tedeschi ed europei. La relativa dissertazione è stata presentata con successo all’Università di Mainz, ed poco dopo è stato pubblicato questo volume, in una rinomata collana di studi sui linguaggi specifici. Si tratta da un lato di un contributo alla prassi della traduzione, perché il libro mira a migliorare l’attrezzatura professionale del traduttore giuridico con un nuovo strumento lessicografico. Dall’altro, però, per impostare e sviluppare questo progetto è stato necessario riprendere sistematicamente molti punti critici (o addirittura deboli) delle relative teorie, e questo è l’aspetto principale da tenere in considerazione.

Il primo capitolo è dedicato alla problematica generale del linguaggio giuridico e della sua traduzione. E’ impostato con una chiara progressione tematica: parte dalla caratterizzazione del linguaggio giuridico, affronta la tipologia dei testi, e su questa base combinata inquadra la metodologia della traduzione, per descrivere, infine, la struttura e i risultati del progetto specifico (un modello di banca dati come ausilio per il traduttore giuridico). In questa ponderosa porzione del libro l’autrice illustra in modo acuto ed esauriente tutti i presupposti linguistici e traduttologici del progetto, e in diversi casi rielabora decisamente posizioni finora generalmente accettate. Ciò avviene sia con una radicale discussione sulla portata e i limiti della definizione giuridica, sia con nuova proposta tesa a risistemare le classi e i tipi di testi giuridici. Altrettanto coerente e innovativa è la discussione delle questioni traduttive, da cui derivano proposte originali basate sulle funzioni testuali e gli innumerevoli scopi possibili della traduzione. In questa parte del libro vengono finalmente presi in adeguata considerazione, oltre a numerosi generi testuali finora poco trattati o addirittura ignorati, i contesti operativi e gli altri fattori specificamente rilevanti per la traduzione di testi giuridici. Si coglie in questo capitolo il grande vantaggio derivante dall’avere praticato in prima persona un’attività professionale come traduttrice specializzata e dall’avere successivamente rielaborato con diligenza e spirito critico l’intero stato della ricerca. Anche a distanza di quasi cinque anni dalla pubblicazione, questa parte rappresenta un contributo fondamentale al rinnovamento della teoria della traduzione giuridica.

Nel secondo capitolo si esaminano le caratteristiche che gli strumenti elettronici per la traduzione giuridica devono avere. Anche questa discussione viene collocata in un contesto molto vasto. Le funzioni specifiche della traduzione vengono descritte e motivate in riferimento ad una chiara metodologia di lavoro, e questa a sua volta viene motivata partendo dalle posizioni teoriche e dalle tipologie elaborate nel primo capitolo. Inoltre, viene condotto un esame critico di tutti i tipi di strumenti, ed in particolare di quelli lessicografici, a cui può fare ricorso il traduttore giuridico. Questa tipologia viene discussa con una corretta distinzione fra le esigenze metodologiche connesse con il compito da svolgere e la tipica molteplicità, multifunzionalità e variabilità delle applicazioni e delle risorse disponibili sul mercato e accessibili in Internet. In particolare, le proposte che l’autrice formula sull’utilizzo di banche dati terminologiche, gli archivi testuali e i corpora di testi si rivelano largamente applicabili ad altri settori della traduzione specializzata. Altrettanto precisa e sistematica è la discussione sullo stato attuale della lessicografia specialistica e della terminologia, oltre che sui problemi principali rappresentati dall’estrazione di contenuti dalle fonti e dalla metodologia delle definizioni. Anche da questa discussione risultano importanti proposte di adeguamento della metodologia in vigore. Dalla discussione emergono ovviamente anche problematiche nuove, che l’autrice individua e presenta con lucidità. Da un lato si apre il problema di come definire nella maniera più adeguata i diversi gradi di equivalenza fra termini e concetti, e di come rappresentare queste gradazioni in una struttura terminografica. Dall’altro, si presenta la questione di come rappresentare ed eventualmente integrare in queste nuove applicazioni informatiche i sistemi concettuali, che nel frattempo impongono di prendere in considerazione le proposte provenienti dagli studiosi di ontologie.

Il terzo capitolo, infine, descrive l’organizzazione e gli aspetti funzionali di un prototipo di banca dati e le caratteristiche del materiale lessicale e terminologico che essa contiene. La descrizione riguarda in primo luogo il procedimento della lemmatizzazione, con il supporto di numerosi esempi. Particolarmente interessanti sono la segmentazione e il trattamento delle collocazioni, i fraseologismi, e numerosi casi di separazione categoriale, che per motivi di organicità non hanno trovato posto nei primi due capitoli. Per quanto riguarda gli aspetti concreti dell’applicazione, si deve premettere che, a distanza di quasi cinque anni, la struttura generale rimane valida per tutto ciò che riguarda le modalità di immissione, gestione, rappresentazione ed estrazione dei dati, mentre altri aspetti più legati all’ambiente di sviluppo, al sistema operativo e alle specificità del browser sono da aggiornare costantemente. Si tratta in ogni caso di uno strumento “dedicato”, che supera di gran lunga le funzionalità contenute nei programmi commerciali di gestione della terminologia, e soddisfa alcune esigenze specifiche del traduttore giuridico (gestione delle collocazioni e della fraseologia, utilizzo mirato dei contesti, ecc.). Allo stesso tempo, però, queste particolarità rendono complessa l’integrazione con altri ambienti di lavoro largamente diffusi, in quanto i campi della banca dati non sono immediatamente esportabili in altri ambienti. Anche la possibilità di combinare l’utilizzo della banca dati con l’esplorazione di corpora o archivi testuali di riferimento (cfr. ad es. BISTRO o EOHS Term) rimane, nel prototipo, molto limitata, così come la costruzione di sistemi concettuali organizzati gerarchicamente. Un punto di forza, invece, consiste nel fatto che un tale strumento può essere inserito, con grande profitto per i destinatari, ad integrazione dell’insegnamento in corsi di laurea e specializzazione per traduttori giuridici.

In conclusione, si tratta di un opera di riferimento e di una lettura obbligata per chi voglia o debba aggiornarsi scientificamente sull’intera tematica della traduzione giuridica: la presentazione critica dello stato della ricerca e la risistemazione di numerosi concetti strategici che ci vengono offerte rappresentano una risorsa di grande valore. In secondo luogo, le proposte operative sull’utilizzo delle risorse, gli spunti di rinnovamento e di ampliamento della didattica e della prassi, e il resoconto sulla progettazione e l’implementazione del prototipo sono ulteriori elementi di grande utilità, ben oltre i confini della pura originalità scientifica. Purtroppo esiste il pericolo che il valore del libro non venga colto neppure indirettamente da tutti coloro che restringono il proprio orizzonte di aggiornamento scientifico alle pubblicazioni in lingua inglese, e solo con grande ritardo riescono (talvolta) a prendere in considerazione contributi redatti in altre lingue, per quanto pregevoli essi possano essere. Si pensi all’abissale ritardo con cui la Skopostheorie è stata recepita in ambiente anglosassone e francofono, e all’effetto sconfortante che ne continua a derivare per tutti coloro che se la sono vista riproporre a ritroso persino negli anni 90 e oltre.

©inTRAlinea & Marcello Soffritti (2009).
[Review] "Rechtsübersetzung und Hilfsmittel zur Translation: Wissenschaftliche Grundlagen und computergestützte Umsetzung eines lexikographischen Konzepts", inTRAlinea Vol. 11
This review can be freely reproduced under Creative Commons License.
Stable URL: https://www.intralinea.org/reviews/item/1086

Go to top of page