La traduzione specializzata. Lingue speciali e mediazione linguistica

Federica Scarpa (2001)

Hoepli Editore, Milano, pp. 333, € 19.83

Reviewed by: Giovanni Nadiani

Tra le molte pubblicazioni sulla traduzione, spesso di carattere teorico o manualistico, ormai reperibili anche sul mercato librario italiano, ci sembra utile segnalare ai nostri lettori-internauti il pregevole volume di Federica Scarpa, professore associato di traduzione presso la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori dell’Università di Trieste, La traduzione specializzata – Lingue speciali e mediazione linguistica. Diciamo subito che si tratta di un volume di cui si sentiva da tempo la necessità, che al solido impianto teorico associa i risultati di una proficua esperienza “sul campo” della traduzione specializzata e in particolare della sua didattica, un volume teorico-pratico immediatamente “spendibile” in aula da docenti e discenti e che ogni futuro professionista dovrebbe aver (avuto) tra le sue letture. Da questo punto di vista, si può dire che il libro-manuale di Scarpa consegue gli obiettivi che l’autrice si era prefissata: “offrire una rassegna organica e il più possibile completa delle problematiche teoriche e metodologiche specifiche della traduzione delle lingue speciali, senza tuttavia mai perdere di vista l’indispensabile aspetto professionalizzante”; “costituire uno strumento di orientamento sullo ‘stato dell’arte’ della ricerca sulla traduzione specializzata”; proporre “una metodologia traduttiva nell’ottica specifica della traduzione specializzata”.

La pubblicazione in questione, essendo rivolta per ovvii motivi editoriali a un vasto pubblico (docenti e studenti di traduzione e di altri indirizzi universitari e a traduttori professionisti), è scevra di uno specialismo esasperato sia nel “tono” (più prescrittivo che descrittivo), sia nella scelta dei settori disciplinari da cui sono tratti gli esempi, poiché – come sottolinea Scarpa – “l’obiettivo prefissato di un corso di traduzione specializzata a livello universitario è infatti costituito dall’insegnamento delle abilità richieste al traduttore per affrontare qualsiasi testo specialistico, e non di quelle specifiche per tradurre nell’ambito ristretto di una data disciplina” (enfasi mia). Facendo sua la definizione di “lingua speciale” data da Michele Cortelazzo, in contrapposizione ad altre denominazioni correnti quali “linguaggio settoriale”, “linguaggio specialistico”, “tecnoletto”, “microlingua” eccetera, e cioè che “per lingua speciale si intende una varietà funzionale di una lingua naturale, dipendente da un settore di conoscenze o da una sfera di attività specialistici, utilizzata, nella sua interezza, da un gruppo di parlanti più ristretto della totalità dei parlanti la lingua di cui quella speciale è una varietà, per soddisfare i bisogni comunicativi (in primo luogo quelli referenziali) di quel settore specialistico”, Scarpa dedica i primi due capitoli a una descrizione dei tratti distintivi delle lingue speciali in contrapposizione alla lingua comune dal punto di vista funzionale-comunicativo e testuale. Il sesto e ultimo capitolo è dedicato agli sbocchi professionali e agli strumenti di supporto del traduttore (comunicazione tecnica, localizzazione, terminologia, corpora, traduzione automatica e assistita), sezione, questa, che oltre a essere suscettibile di costanti aggiornamenti dovuti all’incessante evoluzione delle cosiddette nuove tecnologie, andrà – a nostro modesto avviso – adeguatamente approfondita da un punto di vista didattico in una successiva edizione. Il “nocciolo duro” e più manualistico del volume è costituito dai restanti capitoli, in cui passo dopo passo si delimita l’ambito di indagine e l’approccio alla traduzione specializzata e in cui si descrivono i parametri di cui si deve tener conto nella scelta di una metodologia traduttiva.

L’abilità di Scarpa di proporre uno strumento veramente propedeutico alla traduzione specializzata (ma non solo), si rivela nel disegnare un percorso operativo fondamentale, che partendo dall’individuazione di una macrostrategia traduttiva e passando per l’elaborazione di una metodologia traduttiva (dove giustamente ampio spazio è dedicato ai vari tipi di lettura e all’identificazione dei problemi traduttivi) arriva a discutere le problematiche legate alla qualità della traduzione, contribuendo in tal modo al formarsi di quella consapevolezza traduttiva indispensabile ad ogni buon operatore del settore. Completano il libro un’appendice contenente esempi di testi tradotti di diversa tipologia specialistica, con prime versioni e versioni revisionate e analisi delle modifiche apportate, e un’utile bibliografia.

©inTRAlinea & Giovanni Nadiani (2002).
[Review] "La traduzione specializzata. Lingue speciali e mediazione linguistica", inTRAlinea Vol. 5
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Stable URL: https://www.intralinea.org/reviews/item/1061

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