Amarcord

Ricordando Giovanni Nadiani

By Christine Heiss (Università di Bologna, Italy)

S’al manìni ï è arivê da l'invēran a sèm scapê[1]
(…) Le manine coincidono nel nostro paese con la primavera. Sono delle manine di cui che girano, vagano qua e vagano anche là. Sorvolano il cimitero di cui tutti riposano in pace. Sorvolano il lungomare come i tedeschi... datesi che il freddo non lo sentono loro. Ai... Al... Vagano, vagano. Girolanz... Gironzano... Gironzalon... Vagano, vagano, vagano! (https://www.silenzioinsala.com/3271/amarcord/citazioni-curiosita)

Wenn die Himmelsflocken tanzen, packt der Winter seinen Ranzen!
(…) Hier bei uns fallen die Himmelsflöckchen mit dem Frühlingsanfang zusammen. Die wirbeln durch die Luft wie Schnee. Überall in Straßen und Gärten gehen sie nieder. Sie fliegen über den Friedhof, wo die Toten in Frieden ruhen und wirbeln über die Strandpromenade, wie die Deutschen, denen die Kälte ja auch nichts ausmacht. Ja sie flattern, sie wirbeln, sie hüpfen, sie drehen sich im Tanze und schweben und fliegen und schweben…!

Ho voluto iniziare con una scena del film Amarcord (1973, Federico Fellini, Amarcord- Ich erinnere mich), perché già contiene i filoni più importanti del mio breve discorso: il ricordo, l’uso del dialetto nel cinema, il problema della trasposizione. Tutti quelli che sanno il tedesco avranno notato come nella versione tedesca il registro si sposta verso un tedesco standard con poco colorito rispetto all’originale, anche se si è   riusciti a mantenere la rima. 

Ma andiamo adesso ai (miei) ricordi di Giovanni ….

Ho conosciuto Giovanni negli anni ‘80 all’Università di Bologna, dove insegnavo in quel periodo e Giovanni fu prima studente, poi proseguì con il Dottorato di Ricerca. Negli anni 90 ci siamo ritrovati tutte e due come ricercatori alla SSLIMIT e abbiamo condiviso anche l’interesse per la ricerca sulla traduzione audiovisiva.

Un filone di ricerca che si sposava perfettamente anche con gli interessi di Giovanni per la “traduzione del minore”, cioè la traduzione di dialetto, regioletto e parlato substandard.

Molti dialoghi nei film italiani che si esportano in versione doppiata per il mercato tedesco sono in parte dialettali.  Dico in parte perché le produzioni, che devono raggiungere un pubblico vasto non  sono mai in dialetto puro. Ma anche questi “incisi” dialettali, regiolettali o di lingua parlata possono essere già problematici nelle versioni doppiate.

Se ne occupa Giovani nel suo saggio “Di alcuni segnali discorsivi nell’indagine contrastiva dei dialoghi in italiano e in tedesco del film La stazione (1990, Sergio Rubini, Der Bahnhof). Era una delle nostre prime collaborazioni e fu pubblicato in un libro curato da Rosa Maria Bollettieri Bosinelli e me. Anche Cicci, come tutti la chiamavamo affettuosamente, è scomparsa (prematuramente) nel 2016, nello stesso anno di Giovanni, e qui voglio ricordare anche lei. In questo libro Giovanni ha curato anche un vasto repertorio bibliografico sulla traduzione audiovisiva, che fu ampliato negli anni successivi e che fu citato a livello nazionale e internazionale da studiosi, studenti, laureandi. E ovviamente seguirono anche tante altre pubblicazioni sulla traduzione audiovisiva ed altre collaborazioni fra Giovanni e me, per esempio nel numero speciale di Intralinea “The Translation of Dialect in Multimedia”.

 “Pulizia linguistica?” chiede Giovanni all’inizio di questo saggio e continua:

Nell’operazione di doppiaggio spesso molte difficoltà vengono superate nel modo più sbrigativo possibile, cioè con la loro eliminazione”. Invece “…partendo da una prospettiva traduttologica coraggiosa … certi tratti …potrebbero trovare un accettabile corrispettivo in tedesco, senza per questo inficiare l’obiettivo finale della massima comprensione per il maggior numero possibile di spettatori e che, nonostante l’impossibilità di una diretta equivalenza, l’operazione di doppiaggio dovrebbe comunque tenere in dovuto conto [...] (Nadiani 1996: 187).

Penso che la scena di Amarcord che abbiamo appena visto dia già un idea della complessità dell’operazione di doppiaggio, che non è solo operazione linguistica e traduttiva, ma implica scelte che si devono piegare anche alle leggi del mercato, alle convenzioni della cultura di arrivo e alle costrizioni tecniche, come per esempio la sincronia labiale.

Il risultato a volte deludente deriva nella versione doppiata in tedesco del film La stazione dalla omissione di alcuni elementi della lingua parlata presenti nell’originale. Parliamo qui soprattutto dei così detti segnali discorsivi che vengono usati per caratterizzare il linguaggio informale e il carattere timido del Capostazione di una piccola stazione ferroviaria da qualche parte nel meridione - nel film interpretato con maestria da Sergio Rubini.

Una caratterizzazione linguistica importante anche per il plot del film e migliorabile nel doppiaggio con l’inserimento di particelle modali nella versione tedesca- che comunque qui vengono usate troppo poco.

Voglio concludere il mio discorso con un (secondo me riuscitissimo) esempio di Fandubbing, che non deve rispettare regole di mercato e si può permettere anche la libertà di doppiare in dialetto Romagnolo per un pubblico di nicchia un film mainstream come il Lion King (1994, Roger Allen/Rob Minkoff, Re Leone).

Concludo quindi con una scena divertente - anche perché con Giovanni come collega e amico abbiamo spesso anche scherzato. Voglio dunque ricordare Giovanni proprio così, con un sorriso. Ma allo stesso tempo voglio fare mie anche le parole del Lion King “Life’s not fair, is it” che adesso sentirete nel dialetto di Giovanni “Dal völti la vita la n’è brìşal giósta”.

Bibliografia

Heiss, Christine (1996) "Die Commedia all'italiana auf deutsch: kultureller Transfer und sprachliche Anpassung", in Heiss, Christine e Bollettieri Bosinelli, Rosa Maria (a cura di) Traduzione multimediale per il cinema, la televisione e la scena:169-183.

Heiss, Christine (1996) "Il testo in un contesto multimediale" in Heiss, Christine e Bollettieri Bosinelli, Rosa Maria (a cura di) Traduzione multimediale per il cinema, la televisione e la scena: 13-26.

Heiss, Christine (2016) “Sprachhegemonie und der Gebrauch von Untertiteln in mehrsprachigen Filmen”  TRANS-KOM Vol. 9: 5-19.

Heiss, Christine e Bollettieri Bosinelli, Rosa Maria (a cura di) (1996). Traduzione multimediale per il cinema, la televisione e la scena. Bologna: Clueb.

Heiss, Christine e Soffritti, Marcello (2009) “Wie viel Dialekt für welches Zielpublikum? - Dialekt in italienischen und deutschen Spielfilmen und in den entsprechenden Synchronversionen”, inTRAlinea. URL: [url=http://www.intralinea.org/specials/article/1703]http://www.intralinea.org/specials/article/1703[/url]

Nadiani, Giovanni (1996) “Di alcuni segnali discorsivi nell’indagine contrastiva dei dialoghi in italiano e in tedesco del film La stazione” in Heiss, Christine e Bollettieri Bosinelli, Rosa Maria (a cura di) Traduzione multimediale per il cinema, la televisione e la scena: 185- 193.

Nadiani, Giovanni e Heiss, Christine (1996) "Repertorio bibliografico sulla traduzione multimediale per il cinema, la televisione e la scena" in Heiss, Christine e Bollettieri Bosinelli, Rosa Maria (a cura di) Traduzione multimediale per il cinema, la televisione e la scena: 417-482. URL: http://sslmit.unibo.it/Import_old_web/Multimed/Repbib.htm

Note

[1] Per le trascrizioni in dialetto romagnolo ringrazio Piero Conficoni

About the author(s)

Christine Heiss is Professore Associato in German Language, Translation and Linguistics at the University of Bologna’s Advanced School of Modern Languages for Interpreters and Translators (Forlí campus). She is the author of numerous essays on the German adaptation of Italian films, particularly the commedia all’italiana genre. She was the director of the Master’s programme in The Multilingual Translation of Audiovisual and Multimedia Texts of the University of Bologna at Forlí for the academic year 2002/2003, and has coordinated several post-graduate courses in the same field. In 2008 she edited Between Text and Image. Updating Research in Screen Translation (together with Delia Chiaro and Chiara Bucaria). Since 2000 she is working on the Multimedia Database Forlixt 1 (together with Marcello Soffritti and Cristina Valentini).

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©inTRAlinea & Christine Heiss (2019).
"Amarcord Ricordando Giovanni Nadiani"
inTRAlinea Commemorative Issue: Beyond the Romagna Sky
Edited by: Roberto Menin, Gloria Bazzocchi & Chris Rundle
This article can be freely reproduced under Creative Commons License.
Stable URL: https://www.intralinea.org/commemorative/article/2451

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