阮籍  詠懷詩 八十二首之十二

Translated by: Riccardo Moratto (Fu Jen Catholic University, Taiwan)

Yŏng Huái shī (詠懷詩, Poems chanting from my heart) by Ruăn Jí (阮籍, 210—263)
Poems chanting from my heart


Tra i tanti fanciulli leggiadri e attraenti An Ling e Long Yang in due ere vivean. Graziosi germogli di pesco e di pruno, Radiosi boccioli splendenti lucean. Pregni di vita come nove primavere Sinuosi tra brina autunnal si flettean. Languidi sguardi e maniere eleganti, Parole e sorrisi intrisi di aromi. Mani congiunte in attesa di gioia Sotto coperte e lenzuola d'amor. Come due augelli in estasi loro Con ali accoppiate si librano in volo Con il cinabro si scrivon ti giuro Con me al tuo fianco mai più sarai solo.
昔日繁華子 安陵與龍陽 夭夭桃李花 灼灼有輝光 悅懌若九春 磬折似秋霜 流盻發姿媚 言笑吐芬芳 攜手等歡愛 宿昔同衣裳 願為雙飛鳥 比翼共翱翔 丹青著明誓 永世不相忘
Tra i tanti fanciulli leggiadri e attraenti An Ling e Long Yang in due ere vivean. Graziosi germogli di pesco e di pruno, Radiosi boccioli splendenti lucean. Pregni di vita come nove primavere Sinuosi tra brina autunnal si flettean. Languidi sguardi e maniere eleganti, Parole e sorrisi intrisi di aromi. Mani congiunte in attesa di gioia Sotto coperte e lenzuola d'amor. Come due augelli in estasi loro Con ali accoppiate si librano in volo Con il cinabro si scrivon ti giuro Con me al tuo fianco mai più sarai solo. 昔日繁華子 安陵與龍陽 夭夭桃李花 灼灼有輝光 悅懌若九春 磬折似秋霜 流盻發姿媚 言笑吐芬芳 攜手等歡愛 宿昔同衣裳 願為雙飛鳥 比翼共翱翔 丹青著明誓 永世不相忘

Notizie biobibliografiche

Ruăn Jí (阮籍, 210—263), uno dei Sette Saggi del Bosco di Bambù (竹林七賢, zhúlín qī xián) fu uno dei poeti più noti della dinastia Wei, eccentrico per molti aspetti ivi incluso nel commentare lo Zhuangzi ed altri Classici della letteratura cinese. Spesso nei suoi testi sono presenti critiche indirette in cui sovverte la morale confuciana, giacché per lui i riti e le leggi non fanno altro che vincolare gli uomini. La vita e le opere di Ruăn Jí vengono associate ad un periodo drammatico e cruciale della storia Cinese, seguito da profondi cambiamenti storico-sociali. Ruăn Jí raggiunse l'apice della sua notorietà con l'almanacco Poems chanting from my heart (Tradotto altresì come Expressing my Thoughts e Songs of my cares, in Italiano Poesie che contano nel mio sentire), che contiene 82 poesie e da cui è tratta la poesia sovra riportata.

Storia di Long Yang

Long Yang era un uomo giovane ed attraente che abitava nell'antica Cina; nel tempo il suo nome è divenuto sinonimo di relazioni emotivo-sentimentali di natura omosessuale. L'importanza di questa poesia sta proprio nel descrivere apertamente e direttamente la relazione di amore eterno tra due giovani uomini costituendo uno dei primi documenti di questo genere nella storia della poesia cinese. Il nome Long Yang è emblematico e significativo, in quanto Lóng (龍) significa drago, creatura mitologica simbolo del potere e dell'eleganza, mentre Yáng (陽) significa forza o luminosità ed è la componente maschile nella dicotomia filosofica dello Yin-Yang. Il nome stesso di uno dei due protagonisti della poesia ha quindi una netta connotazione di forza e virilità maschile. Gli archivi storici del libro di strategia politica degli Stati Combattenti ci dicono che in realtà Long Yang, il cui vero nome era Lord Long Yang Jun, è un personaggio veramente esistito anche se non si hanno molte informazioni sul suo conto. Secondo quanto possiamo leggere, Long Yang era il prediletto dell'imperatore Anxi (276-243 a.C.) ed aveva probabilmente tra i tredici e i quattrodici anni in quanto l'imperatore era solito richiedere che venissero selezionati ragazzi con un' età inferiore ai 19 anni preposti a "fargli compagnia". L'imperatore, in quanto capo supremo della famiglia reale, aveva autorità assoluta, ivi compreso decidere chi fosse il proprio partner sessuale. I consiglieri dell'imperatore non avevano alcuna preferenza se il partner sessuale fosse una ragazza piuttosto che un ragazzo. Tuttavia i piaceri carnali all'interno della camera imperiale non dovevano in alcun modo intralciare le responsabilità governative. Questa linea di pensiero concernente la condotta sessuale personale viene in un qualche modo protratta tutt'oggi in molte società asiatiche, ovvero ogni persona è relativamente libera di fare ciò che vuole previo adempimento ai doveri nei confronti della famiglia e della società. Questa storia è la genesi della poesia sovra riportata, in quanto Long Yang ed il suo fascino sessuale viene celebrato secoli più tardi dal poeta Ruan Ji (210-263), la cui relazione con il poeta Ji Kang (223-262) non era affatto tenuta nascosta. Ruan Ji aveva tredici anni meno del suo amante e molti suoi lavori sottolineano la sua passione per quest'ultimo. Nonostante vengono separati per molti anni, per varie vicissitudini della vita, il loro legame era talmente forte che pochi mesi dopo la morte di Ji Kang muore anche il poeta Ruan Ji. La poesia tratta da Yŏng Huá shī celebra le gioie erotiche dell'amore elargito da giovani ed attraenti ragazzi nei confronti dei loro compagni più maturi. Nella poesia vengono celebrati Long Yang, ma anche An Ling, un giovane ragazzo del regno di Qu (488-223 a.C.) che visse circa un secolo prima di Long Yang. An Ling fu talmente amato dal suo re, l'imperatore Xuan (369-340 a.C.), che ottenne il proprio feudo da governare. Sia Long Yang che An Ling finirono col rappresentare l'amore omosessuale nell'antica Cina che, come nell'antica Grecia, era spesso concepito come percorso di crescita tra un maestro o persona più grande ed un giovane ragazzo.

Traduzione e stile

Nella poesia originale i versi sono pentasillabici con rime alternate (soltanto nei versi pari). La traduzione è stata adattata in modo da avere un proprio schema metrico e ritmico, rispettando tuttavia il significato originale del testo. A seguire proponiamo un'analisi semantica di ogni verso qualore il lettore forsse interessato. 昔日繁華子 (xī rì fán huá zĭ) letteralmente significa in passato (c'erano) giovani fanciulli prosperi e fiorenti 安陵與龍陽 (Ān Líng yŭ Lóng Yáng) letteralmente significa Anling e Longyang. In questo verso, ho sentito l'esigenza di aggiungere "in due ere vivean" che rimane peraltro all'interno dei canoni metrici dell'adattamento italiano e corrisponde altresì allo schema rimico e ritmico in quanto il lettore italiano non è necessariamente a conoscenza del fatto che i due vissero a cent'anni di distanza l'uno dall'altro. Laddove questo non venisse esplicitato, ci potrebbe essere il rischio di fraintendere che la relazione fosse tra i due e non invece, come effettivamente fu, tra loro e i rispettivi re. 夭夭桃李花 (yāo yāo táo lĭ huā) letteralmente significa graziosi fiori di prugna e di pesco. È d'uopo far notare al lettore che in cinese classico spesso l'accostamento di pesco e prugna era un simbolo dei propri discepoli o volto a celebrare la bellezza femminile. Da questo, l'impossibilità di rendere nella loro pregnanza semantica questi due caratteri che al contempo descrivono un fiore e "al di là dei petali" simboleggiano due aspetti propri sia di Longyang che di Anling, ovvero la grazia e bellezza quasi femminile ed il loro essere "discepoli" dell'imperatore. Per mere esigenze stilistiche "prugno" è stato tradotto con pruno: in quanto "pruno" suona più elegante di "prugno". Tuttavia, sia i germogli di pesco che di pruno riportano alla primavera, per questo motivo la pregnanza semantica del verso non sembra essere andata perduta. 灼灼有輝光 (zhuó zhuó yŏu huī guāng) letteralmente significa brillanti e radiosi. Ancora un'ulteriore nota traduttiva su un aspetto semantico di due caratteri cinesi. I caratteri zhuó zhuó in cinese classico significano sia brillante che rigoglioso, florido. In altre parole utilizzando questo aggettivo il poeta riesce a sottolineare il loro aspetto luminoso, quasi a descrivere la loro aurea e al contempo preservare la metafora dei fiori (di pesco e di prugno), che abbiamo appena analizzato, mettendo in luce il loro essere floridi e rigogliosi. 悅懌若九春 (yuè yì ruò jiŭ chūn) letteralmente significa felici come nove primavere. Il secondo carattere è ormai desueto in cinese moderno, per cui il verso ha in sé un che di antiquato. Inoltre, l'accostamento dell'aggettivo felice e del sostantivo primavera è un concetto tipicamente appartenente alla cultura cinese, che non necessariamente rende il medesimo effetto estetico nel lettore italiano. Per questo, ho cercato un equivalente semantico-culturale in italiano trovandolo nell'accostamento di vita-primavera. La primavera è una stagione in cui tutto rinasce e germoglia. Questo è il motivo per cui nell'adattamento italiano l'aggettivo felice viene sostituito dal sintagma "pregni di vita". 磬折似秋霜 (qìng zhé s(h)ì qiū shuāng) letteralmente significa ripiegati come gelo autunnale. Essendo la poesia un inno all'amore, è sembrato opportuno tradurre gelo come brina, per non accostare un campo semantico che in italiano porta delle connotazioni opposte alla passione e all'amore. 流盻發姿媚 (liú xì fā zī mèi) letteralmente significa sguardi fluidi emettono eleganza e seduzione. 言笑吐芬芳 (yán xiào tŭ fēn fāng) letteralmente significa parole e sorrisi "sputano" fragranza. 攜手等歡愛 (xié shŏu dĕng huān ài) letteralmente significa mano nella mano in attesa di rigioire nell'amore. 宿昔同衣裳 (sù xī tóng yī shang) letteralmente significa in passato spesso usavano gli stessi vestiti. Tuttavia, questo verso in cinese è fortemente pregno da un punto di vista semantico. In primis, il sintagma avverbiale 宿昔 significa sia nel passato che di solito. A questo si aggiunge il fatto che il carattere 宿 rientra nel campo semantico della notte in quanto significa anche passare o trascorrere la notte. Per questo ed altri motivi retorico-stilistici ho adottato una resa in italiano che si discosta leggermente dal significato letterale dell'originale pur mantenendone tutta la pregnanza semantica, ivi compreso le varie connotazioni che il sintagma avverbiale richiama nel lettore. 願為雙飛鳥 (yuán wéi shuāng fēi niăo) letteralmente significa desiderano diventare uccelli che volano in coppia mentre il verso successivo 比翼共翱翔 (bĭ yì gòng áo xiáng) significa con ali accoppiate insieme si alzano in volo. Per ragioni metrico-stilistiche i due versi sono stati resi come "Come due augelli in estasi loro; Con ali accoppiate si librano in volo". Infine l'ultimo distico 丹青著明誓 (dān qīng zhù míng shì) significa fanno un giuramento e lo scrivono con il cinabro; 永世不相忘 (yŏng shì bù xiāng wàng) significa non si sarebbero dimenticati l'uno dell'altro per l'eternità dei tempi che in italiano è stato reso come "Con il cinabro si scrivon ti giuro; Con me al tuo fianco mai più sarai solo" per mere esigenze stilistiche e metrico-rimiche.

©inTRAlinea & Riccardo Moratto (2011).
"阮籍  詠懷詩 八十二首之十二". Translation from the work of Ruăn Jí (阮籍, 210—263).
This translation can be freely reproduced under Creative Commons License.
Stable URL: https://www.intralinea.org/translations/item/1025

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