La traduzione dei discorsi politici: tra lingua speciale e lingua comune

By Michael Schreiber (University of Mainz, Germany)

Abstract

English: This paper is dedicated to a problem of the translation of political speeches: the frequent oscillation between general language and LSP. The paper starts with a brief discussion of the differences between LSP and general language in linguistics and translation studies, followed by a discussion of some examples from the European parliament.

Italian: Il presente lavoro tratta un problema riguardante la traduzione dei discorsi politici: l’oscillazione di certi discorsi politici tra la lingua comune e la lingua speciale. Prima di analizzare alcuni esempi del Parlamento europeo, si discuterà brevemente la distinzione tra lingua speciale e lingua comune nella linguistica e nella traduttologia.

Keywords: translation, political speeches, lsp, general language, european parliament, traduzione, discorsi politici, lingua speciale, lingua comune, parlamento europeo

©inTRAlinea & Michael Schreiber (2011).
"La traduzione dei discorsi politici: tra lingua speciale e lingua comune"
inTRAlinea Special Issue: Specialised Translation II
Edited by: Danio Maldussi & Eva Wiesmann
This article can be freely reproduced under Creative Commons License.
Stable URL: https://www.intralinea.org/specials/article/1804

1. Lingua speciale e lingua comune

La distinzione tra la lingua comune e le lingue speciali (ho scelto la terminologia di Sobrero 1993; per altri termini vedi Cavagnoli 2007: 9-28) è un problema molto discusso (Hoffmann 1998). In diversi campi della lingua, sono presenti delle intersezioni tra lingua comune e lingue speciali:

1.1 Lessico

Il lessico delle lingue speciali e quello della lingua comune sono interdipendenti. L’italiano standard, per esempio, è stato influenzato da varie lingue speciali. Per illustrare questo fenomeno, Coveri et al. danno gli esempi seguenti:

LINGUE SPECIALI

carburare (automobilismo) far funzionare
dribblare (calcio) aggirare un pericolo
fobia (psicologia) odio, terrore per qualcuno o qualcosa
abbordare (nautica) avvicinare qualcuno per strada
decollare (aeronautica) partire, prendere il via
tangente (geometria > politica) denaro usato per corrompere qualcuno
interfaccia (informatica) contatto
boom (economia) grande diffusione
sintonia (tecnica) accordo
disintegrarsi (fisica) frammentarsi, distruggersi, svanire
paralisi (medicina) blocco

(Coveri et al. 2003: 110)

Non è possibile in questa sede affrontare tutti questi esempi. Riteniamo che, secondo l’esempio della parola tangente, la lingua della politica, citata in questo caso come una varietà che è stata influenzata da un’altra lingua speciale (qui, la lingua della geometria), sembra avere una posizione specifica, tra una lingua speciale nel senso stretto e la lingua comune. Sobrero cita altri esempi di questo tipo:

parole della lingua comune utilizzate con significato politico in contesti particolari: convergenza, asse, arco (costituzionale); […] (Sobrero 1993: 266)

1.2 Morfosintassi

Ogni testo scritto in una lingua speciale non contiene solamente dei tratti della lingua speciale, ma anche dei tratti della lingua comune. Il rapporto tra questi tratti è variabile. Nel campo della morfosintassi, i tratti seguenti, citati da Stefania Cavagnoli nel suo libro La comunicazione specialistica, sono più frequenti nella lingua speciale che nella lingua comune:

Aspetti morfosintattici […]:

  • nominalizzazione: trasformazione della sintassi verbale in nominale […];
  • forme impersonali: utilizzo di forme impersonali o della terza persona singolare […];
  • assenza di pronomi personali […];
  • passivazione: uso del passivo con funzione spersonalizzante;
  • deagentivazione: mancanza del complemento d’agente;
  • paratassi: uso di frasi brevi e coordinate piuttosto che subordinate;
  • ellissi: mancanza di articoli e preposizioni, ricostruzione dell’elemento mancante attraverso l’enciclopedia personale […]
  • forme verbali: uso del presente indicativo legato ai compiti tipici di queste forme linguistiche (definire, descrivere, osservare, esplicitare, affermare ecc.); frequente presenza della copula essere, utilizzo di poche forme verbali;
  • forme verbali infinite: utilizzo del participio presente in sostituzione di secondarie relative, presenza di gerundio con funzione causale;
  • strutture della frase ridotta: SN + V + SN (sintagma nominale + verbo + sintagma nominale), utilizzo di forme implicite che semplificano apparentemente la frase, mentre in realtà la rendono meno comprensibile per i non esperti.

(Cavagnoli 2007: 49-50)

Vedremo alcuni di questi tratti nell’analisi degli esempi, soprattutto la nominalizzazione, che è un tratto tipico di molte lingue speciali in diverse lingue (vedi, p. es., Kocourek 1991: 86-89; Scarpa 2001: 135-140; Stolze 2009: 164-166).

1.3 Comunicazione

A livello pragmatico, si possono distinguere diverse situazioni di comunicazione nel quadro della comunicazione specialistica. Per classificare queste situazioni, si può citare una tipologia di Sobrero:

Alcune lingue speciali riguardano discipline ad alto grado di specializzazione (come la fisica, l’informatica, la linguistica): le chiameremo ‘lingue specialistiche’ (LSP). Altre riguardano settori, o ambiti, non specialistici (la lingua dei giornali, della televisione, della politica, della pubblicità, ecc.): le chiameremo, più genericamente, ‘lingue settoriali’. Per tutte manteniamo l’etichetta generale di ‘lingue speciali’. […]
I messaggi delle lingue settoriali si diffondono in gran parte attraverso i mass media: la minore specializzazione del loro lessico, e i numerosi contatti con la lingua comune sono dovuti alla necessità di farsi capire da un’utenza molto ampia e indifferenziata. Al contrario, le lingue specialistiche possono mantenere un lessico altamente specializzato, in quanto la circolazione dei messaggi è molto più limitata e ‘mirata’ (cioè destinata di preferenza, se non esclusivamente, ad esperti). (Sobrero 1993: 239)

Possiamo ritenere, di nuovo, che, secondo la classificazione di Sobrero, la comunicazione politica è une lingua settoriale situata tra la comunicazione specialistica e la lingua comune.

2. Traduzione specializzata e traduzione generale

La distinzione tra lingua speciale e lingua comune è anche rilevante nell’ambito della traduttologia, soprattutto nella didattica. Consideriamo il ruolo dei testi politici nella formazione dei traduttori. Gli articoli di giornali su soggetti dell’attualità politica sono utilizzati piuttosto nei corsi di traduzione generale che nei corsi di traduzione specializzata. Nel suo libro La traduction. La comprendre, l’apprendre Gile raccomanda di utilizzare tali testi all’inizio dello studio:

Pour la première partie de la phase d’initiation, avant que des textes spécialisés soient abordés, on peut utiliser comme textes d’entraînement de courts articles ou dépêches des agences de presse (100 à 200 mots) sur des sujets d’actualité, notamment la politique internationale. (Gile 2005: 204)
Per la prima parte della fase d’iniziazione nei corsi di traduzione, prima di affrontare dei testi specializzati, si possono utilizzare articoli brevi o notizie degli agenzie di stampa (da 100 a 200 parole) trattando soggetti di attualità, specialmente di politica internazionale. (Traduzione mia)

I discorsi politici, invece, sono utilizzati quasi esclusivamente nella formazione degli interpreti, benché esistano molti discorsi politici che sono tradotti per iscritto.

Christina Schäffner, che ha analizzato la traduzione di discorsi politici nell’ambito della riunificazione tedesca nel suo articolo “Strategies of Translating Political Texts”, sottolinea il fatto che la traduzione scritta di un discorso politico ha soprattutto una funzione informativa:

The sample texts chosen are speeches or statements by politicians, mainly speeches by German and American politicians delivered within the context of German unification […]. They are examples of political documents that have fulfilled a specific purpose in a particular communicative situation in a SL [source language] community. […] Their translations, therefore, inform a target audience about a communicative act that had already been fulfilled in the source community. (Schäffner 1997: 127)

Sono d’accordo con quest’analisi, ma penso che la traduzione di un discorso politico non si possa limitare al livello informativo ma debba prendere in considerazione anche la retorica dell’oratore perché la retorica può fare parte del messaggio di un discorso. Per il lettore di un discorso tradotto può essere importante sapere quali sono gli aspetti del discorso che l’oratore ha messo in rilievo con certi mezzi retorici (per esempio, domande retoriche).

3. Esempi

Consideriamo allora alcuni esempi concreti. Si tratta di brani di un dibattito al Parlamento europeo del 2 Luglio 2003 (versioni scritti dei discorsi con traduzioni scritti). Silvio Berlusconi, allora Presidente del Consiglio europeo, presentò il programma di attività della Presidenza italiana per il secondo semestre dell’anno 2003. L’analisi degli esempi si riferirà soprattutto a due tratti che mi sembrano particolarmente interessanti per il rapporto tra lingua comune e lingua speciale: i sintagmi nominali complessi come indicatori dello stile nominale, tipico della lingua speciale (SN con tre costituenti o più sono messi in corsivi nella citazione), e i pronomi possessivi e personali della prima e seconda persona (incluse le forme di cortesia) nonché le forme verbali corrispondenti, come indicatori di uno stile personale, tipico della lingua comune (in corsivo e grassetto nella citazione). Nel primo brano che ho scelto per l’analisi, Berlusconi parla di politica economica:

(1_IT) In questa sede mi limiterò ad indicare tre punti che riteniamo cruciali per la competitività dell’Europa. Il primo e l’esigenza di un più efficace sostegno all’economia tramite un incremento degli investimenti pubblici e privati con la collaborazione delle istituzioni finanziarie europee, in primo luogo della BEI. Tale strategia deve, a nostro avviso, basarsi soprattutto su un rilancio della politica delle grandi reti infrastrutturali transeuropee. Nell’Unione ampliata l’effettivo funzionamento del mercato interno richiede un’accresciuta mobilità di merci e servizi, e quindi una più efficiente rete di trasporti. Si tratta di conciliare le legittime esigenze della stabilità monetaria e del rigore finanziario – che non vanno in alcun modo messe in discussione – con un maggiore stimolo alla crescita dell’economia, mediante investimenti non solo nelle infrastrutture ma anche nella ricerca e nella innovazione tecnologica, giacché siamo fermamente convinti del fatto che il capitale umano rappresenti la principale risorsa dell’economia europea. (Parlamento europeo: 02/07/2003)

Il ‘tono’ di questo brano è piuttosto neutro e poco personale. Ci sono solamente pochi pronomi e forme verbali della prima e seconda persona. Lo stile è marcato da molti sintagmi nominali complessi con una serie di termini speciali, per esempio termini dell’Unione europea, come mercato interno, e termini economici, come la metafora capitale umano. Insomma, il brano è più vicino alla lingua speciale che alla lingua comune.

Analizziamo adesso alcune traduzioni di questo brano. La scelta è caduta su due lingue romanze (spagnolo e francese) e due lingue germaniche (tedesco e inglese): 

(1_ES) Por lo tanto, aquí y ahora me limitaré a tres cuestiones que nos parecen esenciales para la competitividad de Europa. La primera cuestión es la necesidad de prestar un apoyo más efectivo a la economía aumentando la inversión pública y privada con la cooperación de las instituciones financieras europeas, especialmente el BEI. Consideramos que esta estrategia debería basarse especialmente en impulsar la política de grandes redes de infraestructura transeuropeas. Si el mercado interior ha de funcionar con eficacia en la Unión ampliada, precisará una mayor movilidad de los productos y servicios y una red de transporte más eficaz. Lo que se necesita es conciliar los requisitos legítimos de estabilidad monetaria y rigor financiero, que no deben ponerse en duda en modo alguno, con la necesidad de estimular más el crecimiento económico mediante la inversión en investigación e innovación tecnológica, así como en infraestructuras, porque creemos firmemente que el recurso más importante de la economía europea es su capital humano.
(1_FR) Dès lors, je me limiterai ici à mentionner trois points que nous jugeons cruciaux pour la compétitivité de l’Europe. Le premier est le besoin de soutenir plus efficacement l’économie en accroissant les investissements publics et privés, avec la collaboration des institutions financières européennes et, en premier lieu, de la BEI. Cette stratégie doit, selon nous, se fonder essentiellement sur une relance de la politique des grands réseaux transeuropéens. Au sein de l’Union élargie, le marché intérieur requiert, pour pouvoir fonctionner harmonieusement, une mobilité accrue des marchandises et des services et donc un réseau de transports plus efficace. Il s’agit de concilier les exigences légitimes imposées par la stabilité monétaire et la rigueur financière, qu’il ne faut nullement remettre en cause, avec une incitation plus forte à faire croître l’économie par le biais d’investissements, non seulement dans les infrastructures, mais aussi dans la recherche et l’innovation technologique, puisque nous sommes fermement convaincus du fait que le capital humain représente la principale ressource de l’économie européenne.
(1_DE) Ich werde mich deshalb hier und jetzt darauf beschränken, die Punkte anzuführen, die wir als ausschlaggebend für die Wettbewerbsfähigkeit Europas betrachten. Der erste betrifft die Notwendigkeit einer wirksameren Unterstützung der Wirtschaft durch die Steigerung der öffentlichen und privaten Investitionen unter Mitwirkung der europäischen Finanzinstitute, in erster Linie der EIB. Diese Strategie muss nach unserem Dafürhalten vor allem auf einer Wiederbelebung der Politik in Bezug auf die großen transeuropäischen Infrastrukturnetze basieren. In der erweiterten Union verlangt das effektive Funktionieren des Binnenmarktes eine erhöhte Mobilität von Waren und Dienstleistungen und damit ein effizienteres Verkehrsnetz. Die legitimen Erfordernisse der Währungsstabilität und der Haushaltsdisziplin – die keineswegs in Frage gestellt werden dürfen – müssen mit einem stärkeren Wachstumsimpuls für die Wirtschaft in Einklang gebracht werden, und zwar nicht nur durch Investitionen im Infrastrukturbereich, sondern auch in den Bereichen Forschung und technologische Innovation, weil wir der festen Überzeugung sind, dass das Humankapital die wichtigste Ressource der europäischen Wirtschaft darstellt.
(1_EN) I will therefore confine myself here and now to three points which we feel are crucial for Europe’s competitiveness. The first point is the need to provide more effective support for the economy by increasing public and private investment with the cooperation of the European financial institutions, especially the EIB. We consider that such a strategy should be based especially on boosting the policy of major Trans-European infrastructure networks. If the internal market is to work efficiently in the enlarged Union, it will require greater mobility of goods and services and a more efficient transport network. The need here is to square the legitimate requirements of monetary stability and financial rigour – which must not be called into question in any way – with the need to stimulate economic growth more powerfully through investment in research and technological innovation as well as infrastructure, for we firmly believe that the European economy’s most important resource is its human capital.

Il grado della personalità non cambia molto nelle traduzioni, anche se nelle lingue non-pro-drop (francese, tedesco, inglese) vengono introdotti, per ragioni grammaticali, alcuni pronomi soggetti che sono assenti nelle lingue pro-drop (italiano, spagnolo). Lo stile nominale è stato rispettato, in generale, in tutte le traduzioni (con alcuni modifiche sintattiche). La terminologia europea ed economica è anche presente nelle traduzioni. La metafora economica capitale umano, per esempio, è stata resa letteralmente in tutte le traduzioni. Insomma, l’impressione del discorso è quella di un tipico discorso tecnocratico dell’Unione europea.

Tuttavia, nel corso del dibattito, il tono cambia. Berlusconi è stato criticato da alcuni deputati europei, non solo dall’estero, ma anche dall’Italia. La critica più acerba non riguarda tanto la politica europea di Berlusconi quanto la sua persona. Lo stile del dibattito diventa di conseguenza più personale. Vediamo il discorso di un deputato italiano, Di Pietro, che fa riferimento al discorso di Berlusconi e alle critiche espresse da altri deputati:

(2_IT) Signor Presidente, da italiano e da parlamentare europeo, provo ad un tempo imbarazzo, preoccupazione, ma anche orgoglio per il fatto che il mio paese, l’Italia, assuma oggi il ruolo di guida dell’Unione europea. Provo imbarazzo di fronte alle tante critiche, censure, sarcasmi, derisioni riservate al mio paese per quella che è stata definita, purtroppo a ragione, l’anomalia italiana, ovvero il grave conflitto di interessi che coinvolge il nostro Presidente del Consiglio. Provo anche umiliazione perché riconosco che, in effetti, ogni volta che il nostro Presidente del Consiglio esprime un concetto, illustra una proposta, vara un provvedimento in materia di economia, finanza, informazione, soprattutto giustizia, non sappiamo mai se lo fa pensando ai nostri interessi o ai suoi e a quelli dei suoi amici. Anzi, noi in Italia purtroppo lo sappiamo benissimo, visto quello che ha fatto finora. Provo preoccupazione perché non vorrei che il virus del conflitto di interessi che sta umiliando la democrazia italiana si espandesse anche a livello europeo, perché questo sì è il vero cancro per la democrazia, Presidente Berlusconi, e non il lavoro dei magistrati, come lei stoltamente ha affermato l’altro giorno. Provo però anche orgoglio – sì, orgoglio – perché, grazie a Dio, le istituzioni italiane non sono composte solo dal Presidente del Consiglio e dagli amici che si è portato appresso, specie nel parlamento italiano. Per questo sono certo che la direzione italiana dell’Unione europea, nel suo complesso, con il concorso e la collaborazione di tutte le Istituzioni, opposizioni comprese, saprà farsi onore nonostante l’anomalia italiana, per fortuna transeunte. (Parlamento europeo: 02/07/2003)

Senza la necessità di un’analisi dettagliata, si può subito notare che l’uso delle forme personali della prima e seconda persona (pronomi e verbi) è molto più diffuso rispetto al primo esempio. Lo stile nominale, al contrario, è stato ridotto: ci sono sempre alcuni sintagmi nominali lunghi, ma anche passaggi meno nominali. Il vocabolario è meno tecnocratico e più vicino alla lingua comune; ci sono, per esempio, due metafore ‘mediche’ facilmente comprensibili (virus e cancro). 

Guardiamo allora le traduzioni:

(2_ES) Señor Presidente, como italiano y diputado al Parlamento Europeo, me siento avergonzado y preocupado, pero al mismo tiempo orgulloso de que mi país, Italia, asuma hoy el liderazgo de la Unión Europea. Me siento avergonzado por toda la crítica, censura, sarcasmo y escarnio con que se ha acusado a mi país de lo que, lamento decir, con bastante razón se ha llamado la anomalía italiana, o el grave conflicto de intereses que representa nuestro Primer Ministro. También me siento humillado porque reconozco, de hecho, que siempre que nuestro Primer Ministro expresa una idea, ilustra una propuesta o presenta una medida en materia de economía, finanzas, información o especialmente justicia, nunca sabemos si al hacerlo está pensando en nuestros intereses o en los suyos propios y los de sus amigos. O, mejor dicho, en Italia lo sabemos demasiado bien, por desgracia, visto lo que ha hecho hasta ahora. Estoy preocupado porque no quiero que el virus del conflicto de intereses que humilla la democracia italiana se extienda al ámbito europeo, porque este es el verdadero cáncer de una democracia, señor Berlusconi, no el trabajo de los jueces, como dijo usted tontamente el otro día. Sin embargo, estoy orgulloso, sí, orgulloso, porque gracias a Dios, las instituciones italianas no solo están formadas por el Primer Ministro y los amigos que ha traído con él, especialmente en el Parlamento italiano. Por este motivo estoy seguro de que el liderazgo de Italia en la Unión Europea, en su conjunto, con la participación y colaboración de todas las instituciones, incluidas las oposiciones, estará a la altura de la ocasión a pesar de la anomalía italiana, que me complace decir es transitoria.
(2_FR) Monsieur le Président, en tant qu’Italien et député européen, j’éprouve à la fois embarras, préoccupation, mais également fierté pour le fait que mon pays, l’Italie, assume la présidence de l’Union européenne. J’éprouve de l’embarras face à tant de critiques, de censures, de sarcasmes et de moqueries envers mon pays pour ce qui a été défini, malheureusement à juste titre, comme l’anomalie italienne, à savoir le grave conflit d’intérêts qui implique notre Premier ministre. Je me sens également humilié car je reconnais que, en effet, chaque fois que notre Premier ministre exprime une idée, illustre une proposition ou promulgue une disposition en matière d’économie, de finance, d’information et, surtout, de justice, nous ne savons jamais s’il le fait en pensant à nos intérêts ou aux seins et à ceux de ses amis. Ou plutôt, nous, en Italie, le savons trop bien, malheureusement, étant donné ce qu’il a fait jusqu’à présent. Je suis également préoccupé car je voudrais que le virus du conflit d’intérêts qui humilie la démocratie italienne ne se propage pas au niveau européen, car c’est ça le véritable cancer de la démocratie, Monsieur Berlusconi, et non le travail des magistrats, comme vous l’affirmiez sottement l’autre jour. Toutefois, je suis également fier – oui, fier – car, grâce à Dieu, les institutions italiennes ne sont pas uniquement composées du Premier ministre et des amis qu’il a emmenés avec lui, en particulier au parlement italien. C’est pourquoi je suis certain que la présidence italienne de l’Union européenne, dans son ensemble, avec le concours et la collaboration de toutes les institutions ainsi que des oppositions, se montrera à la hauteur, malgré l’anomalie italienne, heureusement éphémère.
(2_DE) Herr Präsident, als Italiener und Europaabgeordneter empfinde ich gleichzeitig Verlegenheit, Sorge, aber auch Stolz ob der Tatsache, dass mein Heimatland Italien heute den Vorsitz der Europäischen Union übernimmt. Ich empfinde Verlegenheit wegen der zahlreichen Kritiken, Misstrauensbekundungen, Sarkasmen und Verhöhnungen, denen mein Land aufgrund dessen ausgesetzt war, was leider zu Recht als italienische Anomalie bezeichnet wurde, nämlich der schwere Interessenkonflikt, in den unser Ministerpräsident verwickelt ist. Ich empfinde auch Scham, weil ich erkenne, dass wir wirklich jedes Mal, wenn unser Ministerpräsident ein Konzept vorbringt, einen Vorschlag erläutert oder eine Verordnung im wirtschaftlichen, finanziellen, Medien- und vor allem Justizbereich erlässt, nicht wissen, ob er dabei unsere Interessen im Auge hat oder seine eigenen bzw. die seiner Freunde. Vielmehr wissen wir es in Italien leider nur allzu gut, in Anbetracht dessen, was er bisher getan hat. Ich empfinde Sorge, weil ich nicht möchte, dass sich der Virus des Interessenkonflikts, der die italienische Demokratie entwürdigt, auch auf europäischer Ebene ausbreitet, denn das ist das wahrhafte Krebsgeschwür für die Demokratie, Herr Berlusconi, und nicht die Arbeit der Richter, wie Sie anderntags unsinnigerweise behauptet haben. Ich empfinde jedoch auch Stolz – ja, Stolz –, weil die italienischen Institutionen Gott sei Dank nicht nur aus dem Ministerpräsidenten und den Freunden bestehen, die er, speziell ins italienische Parlament, mitgebracht hat. Deshalb bin ich mir sicher, dass die italienische Führung der Europäischen Union im Ganzen, mit dem Beitrag und der Mitwirkung aller Organe, einschließlich der Opposition, sich ihrer Aufgabe trotz der zum Glück vorübergehenden italienischen Anomalie gewachsen zeigen wird.
(2_EN) Mr President, as an Italian and a Member of the European Parliament I feel embarrassed and worried but at the same time proud that my country, Italy, is today taking on the leadership of the European Union. I feel embarrassed at all the criticism, censure, sarcasm and derision levelled at my country for what has, I regret to say, quite rightly been called the Italian anomaly, or the serious conflict of interests that involves our Prime Minister. I also feel humiliated, because I recognise indeed that, whenever our Prime Minister expresses an idea, illustrates a proposal or presents a measure on the economy, finance, information or especially justice, we never know whether in doing so he is thinking of our interests or his own and those of his friends. Or rather, we in Italy know only too well, unfortunately, given what he has done up to now. I am worried because I do not want the conflict of interests virus that is humiliating Italian democracy to spread to a European level, because this is the real cancer for democracy, Mr Berlusconi, not the work of the judges, as you foolishly stated the other day. I am, however, also proud – yes, proud – because, thank God, Italy’s institutions are not just made up of the Prime Minister and the friends he has brought in with him, especially in the Italian Parliament. That is why I am sure that Italy’s leadership of the European Union will, as a whole, with the involvement and collaboration of all the institutions, including the oppositions, rise to the occasion despite the Italian anomaly, which I am glad to say is transient.

In generale, le traduzione hanno rispettato lo stile del discorso italiano. Per ragioni grammaticali, i testi nelle lingue non-pro-drop hanno un aspetto più personale a causa dei numerosi pronomi soggetti obbligatori, ma questo non è ‘colpa’ dei traduttori. La riduzione dello stile nominale si ritrova anche nelle traduzioni (sempre con alcuni modifiche sintattiche). Le due metafore ‘mediche’ (virus e cancro) sono tradotte letteralmente. Insomma, possiamo dire che i traduttori sono riusciti a riflettere il cambiamento di stile verso la lingua comune.

Vediamo allora un brano di un altro discorso critico. Parla il deputato tedesco Martin Schulz, presidente del gruppo socialista nel Parlamento europeo:

(3_DE) Ich will ein Wort aufgreifen, das der Kollege Di Pietro hier erwähnt hat. Der Virus des Interessenkonflikts, hat er gesagt, dürfe nicht auf die europäische Ebene gehoben werden. Ja, da hat er Recht, und jetzt ist man hier in diesem Haus seit Tagen immer in der schwierigen Situation, wenn man über die italienische Ratspräsidentschaft redet, dann heißt es immer: Ja, nun seid vorsichtig, dass ihr den Berlusconi nicht kritisiert wegen dem, was er in Italien tut, denn das hat ja hier im Europäischen Parlament nichts verloren. Wieso? Ist Italien nicht Mitglied der Europäischen Union? Natürlich hat das hier etwas verloren, und ich sage Ihnen warum: Was Sie als Premierminister Italiens machen, dafür sind die Kolleginnen und Kollegen des italienischen Parlaments gewählt, um mit Ihnen darüber zu diskutieren, aber was Sie als Präsident des Rates tun, dafür sind wir hier zuständig. Da sage ich Ihnen: Sie haben über den Raum der Sicherheit, der Freiheit und des Rechts geredet, über den Tampere-Prozess. Da haben Sie einen Begriff verwendet: Europol, aber drei Begriffe haben Sie nicht verwendet, und daran will ich Sie erinnern und Sie fragen, ob Sie bitte zu diesen drei Dingen etwas sagen können. Was gedenken Sie zu tun zur Beschleunigung der Einrichtung einer Europäischen Staatsanwaltschaft? Was gedenken Sie zu tun zur Beschleunigung des Inkrafttretens des europäischen Haftbefehls? Was gedenken Sie zu tun bei der gegenseitigen Anerkennung von Dokumenten in grenzüberschreitenden Strafverfahren? Da hätten Sie übrigens in Ihrem eigenen Land ein bisschen Reformbedarf, was die Dokumentenechtheit angeht. Wenn Sie im eigenen Land eine Reform durchführen, könnte nämlich der europäische Haftbefehl viel schneller in Kraft treten. (Parlamento europeo: 02/07/2003)

Lo stile di questo brano è colloquiale e personale (con qualche domanda polemica diretta a Berlusconi). Notiamo comunque la presenza di alcuni sintagmi nominali complessi con termini specifici dell’Unione europea, soprattutto nella seconda metà della citazione. All’inizio, Schulz si riferisce esplicitamente a Di Pietro e cita la sua metafora del virus. Guardiamo le traduzioni:

(3_IT) Vorrei riprendere un’osservazione formulata dall’onorevole Di Pietro, il quale ha detto che non vorrebbe che il virus del conflitto di interessi si espandesse anche a livello europeo. Ha proprio ragione, e a questo proposito da alcuni giorni ci troviamo in una situazione difficile in Aula ogni volta che parliamo della Presidenza italiana, perché continuiamo a sentirci dire che adesso dobbiamo stare attenti a non criticare Berlusconi per ciò che fa in Italia, in quanto il Parlamento europeo non è la sede giusta. Perché mai? L’Italia non fa parte dell’Unione europea? E’ ovvio che il Parlamento europeo è la sede giusta, e ve ne dirò il motivo. I deputati del parlamento italiano sono eletti per occuparsi delle azioni da lei compiute in qualità di Primo Ministro italiano e noi siamo eletti per discutere su ciò che lei fa in qualità di Presidente in carica del Consiglio, poiché questo è il nostro compito. Lei ha fatto riferimento allo spazio di libertà, sicurezza e giustizia e al processo di Tampere. Vorrei farle notare che a questo proposito lei non ha completato il suo discorso, in quanto si è limitato a parlare di Europol. Volevo ricordarglielo e chiederle se può dire qualcosa riguardo a tutti e tre i concetti. Cosa intende fare per accelerare la creazione di una procura europea? Cosa intende fare per accelerare l’introduzione del mandato di arresto europeo? Cosa pensa di fare riguardo al riconoscimento reciproco dei documenti nei procedimenti penali internazionali? Ritengo che in fatto di autenticità dei documenti il suo paese abbia un tantino bisogno di riforme. Se lei attuasse tali riforme nel suo stesso paese, il mandato di arresto europeo potrebbe entrare in vigore più rapidamente.
(3_ES) Quisiera retomar una cuestión que ha planteado aquí el Sr. Di Pietro. Ha dicho que no debemos permitir que el conflicto de intereses infecte a Europa. Efectivamente, en eso tiene razón, y en esta Asamblea nos encontramos desde hace días en una difícil tesitura cada vez que hablamos de la Presidencia italiana, porque se nos dice que «ahora tenéis que ser cautos y no criticar a Berlusconi por lo que hace en Italia, pues el Parlamento Europeo no es el lugar indicado para ello». ¿De verdad? ¿Acaso Italia no es miembro de la Unión Europea? Por supuesto que el Parlamento Europeo es el lugar indicado, y voy a decirle por qué. Los diputados al Parlamento italiano han sido elegidos para discutir sobre sus actuaciones como Primer Ministro de Italia, y nosotros hemos sido elegidos para debatir sobre lo que hace usted como Presidente del Consejo Europeo; esta es nuestra responsabilidad. Se ha referido usted al espacio de seguridad, libertad y justicia y al proceso de Tampere. Ha utilizado usted un único término, Europol, pero no ha mencionado esos tres. Quisiera recordárselo ahora y pedirle que dijera algunas palabras sobre estos tres conceptos. ¿Qué piensa usted hacer para agilizar la creación del cargo del Fiscal Europeo? ¿Qué piensa hacer para agilizar la entrada en vigor de la orden de detención europea? ¿Qué piensa hacer en relación con el reconocimiento mutuo de documentos en los procedimientos penales transfronterizos? Creo que podría usted conseguirlo con una pequeña reforma en su propio país, en lo que se refiere a la autenticidad de los documentos. En efecto, la orden de detención europea podría entrar en vigor mucho más pronto si llevase usted a cabo esta reforma en su propio país.
(3_FR) Je voudrais reprendre les propos de M. Di Pietro, qui a déclaré qu’il ne faudrait pas inoculer le virus du conflit d’intérêts au niveau européen. Il a parfaitement raison. Et, depuis plusieurs jours, nous vivons dans cette enceinte une situation délicate: en effet, chaque fois qu’on évoque la présidence italienne du Conseil, on s’entend recommander de veiller à ne pas critiquer M. Berlusconi pour ce qu’il fait en Italie, car cela n’aurait somme toute rien à faire au Parlement européen. Ah, bon? L’Italie n’est donc pas membre de l’Union européenne? Il va de soi que cela nous concerne et je vais vous dire pourquoi: ce que vous faites en tant que Premier ministre italien, cela regarde nos collègues du parlement italien, qui sont élus pour en débattre avec vous. Mais ce que vous faites en tant que président du Conseil européen, cela nous concerne. Vous avez parlé de l’espace de liberté, de sécurité et de justice, du processus de Tampere. Vous avez évoqué un concept à cet égard: Europol. Mais il en est trois que vous n’avez pas mentionnés. Je veux vous les rappeler et vous inviter à vous exprimer à leur propos. Que pensez-vous faire pour accélérer la création d’un procureur européen? Que pensez-vous faire pour accélérer l’entrée en vigueur du mandat d’arrêt européen? Que pensez-vous faire en matière de reconnaissance mutuelle des documents relatifs à des procédures pénales transfrontalières? Quelques réformes s’imposeraient d’ailleurs dans votre propre pays en ce qui concerne l’authenticité des documents. En effet, le mandat d’arrêt européen pourrait entrer en vigueur bien plus rapidement si vous engagiez une réforme dans votre pays.
(3_EN) I would like to pick up on a point made here by Mr Di Pietro. He said that we should not allow conflict [sic] of interest to infect Europe. Yes, he is quite right, and we have now found ourselves in a difficult situation for some days in this House whenever we talk about the Italian Presidency, because we keep being told, ‘now you must be careful not to criticise Berlusconi because of what he is doing in Italy, because the European Parliament is not the right place for that’. Why should that be? Is Italy not a member of the European Union? Of course the European Parliament is the right place, and I shall tell you why. The members of Italys Parliament are elected to concern themselves with your actions as the Prime Minister of Italy, and we are elected to debate what you do as President of the European Council; that is our responsibility. You talked about the area of freedom, security and justice, and about the Tampere process. You used a single term, Europol, but you did not use those three terms. I wanted to remind you about that and ask if you could say a few words about those three concepts. What do you intend to do to speed up the establishment of a European Public Prosecutor’s office? What do you intend to do to speed up the introduction of the European arrest warrant? What are you planning to do about the mutual recognition of documents in crossborder criminal proceedings? I think you could do with a little reform in your own country when it comes to the authenticity of documents. If you were to implement that reform in your own country, the European arrest warrant could then come into force much more quickly.

Gli elementi della lingua speciale dell’Unione europea non sono stati un gran problema per i traduttori, ma anche lo stile personale e colloquiale è stato mantenuto. Il traduttore francese ha, per esempio, utilizzato il pronome impersonale on nel senso di nous, un uso tipico della lingua parlata. Nelle traduzioni spagnola e inglese, la metafora nominale del virus è stata trasformata in un verbo metaforico, sempre del campo della medicina (“infettare”). Forse, la traduzione spagnola è stata fatta a partire dal testo inglese.

Più tardi nel dibattito al Parlamento europeo, Berlusconi risponde ai suoi critici. In questa risposta, cambia anche lo stile del suo discorso. Analizziamo il brano seguente:

(4_IT) Sul conflitto di interesse a cui molto [sic] hanno fatto riferimento: bene, forse non siete a conoscenza del fatto che, in Italia, i giornali ma soprattutto le televisioni che ancora appartengono al mio gruppo e alla mia famiglia, sono tra i nostri più decisi critici. Perché? Evidentemente, vi manca il sole dell’Italia; non siete venuti e non avete mai acceso una televisione italiana. Dovreste sapere – eppure molti di voi vengono dal giornalismo – che ogni giornalista ha come massima sua preoccupazione quella di apparire indipendente nei confronti dei suoi colleghi. E questa indipendenza lo porta ad essere ogni giorno critico nei confronti di colui che considera il padrone. Se questa è la forma di democrazia che intendete usare per chiudere la bocca al Presidente del Consiglio europeo, vi posso dire che dovreste venire come turisti in Italia, perché qui sembrate turisti della democrazia. (Parlamento europeo: 02/07/2003)

Questo brano contiene numerose forme personali perché Berlusconi si rivolge personalmente ai suoi critici. I sintagmi nominali sono meno complessi. Il brano si conclude con una metafora non convenzionale, ma comprensibile nel contesto: turisti della democrazia (Schreiber 2011). Una metafora convenzionale è presente nella locuzione idiomatica chiudere la bocca (a qualcuno). Insomma, lo stile è abbastanza colloquiale e polemico, tipico di molti discorsi di Berlusconi (Mayer 2006).

Guardiamo, di nuovo, le traduzioni:

(4_ES) En cuanto al conflicto de intereses que muchos de ustedes han mencionado: bien, quizá no sepan ustedes que, en Italia, los periódicos y los canales de televisión que siguen perteneciendo a mi grupo y a mi familia, especialmente, se cuentan entre nuestros críticos más severos. ¿Por qué? Evidentemente, ustedes no han probado el sol de Italia; no han estado nunca en Italia y nunca han visto un canal de televisión italiano. Deberían ustedes saber, y quizá algunos de ustedes tengan experiencia periodística, que la mayor preocupación de todos los periodistas es parecer independientes ante sus colegas. Esta independencia les lleva a ser constantemente críticos con quien consideran el jefe. Si este es el tipo de democracia que quieren utilizar para silenciar al Presidente en ejercicio del Consejo Europeo, les aseguro que deberían ustedes ir a Italia como turistas, porque aquí parecen ustedes turistas de la democracia.
(4_FR) En ce qui concerne le conflit d’intérêts auquel bon nombre de députés ont fait référence, peut-être ignorez vous que, en Italie, les journaux et les chaînes de télévision qui appartiennent encore à mon groupe et à ma famille, en particulier, sont parmi les plus critiques à notre égard. Pourquoi? Manifestement, vous n’avez jamais vu le soleil de l’Italie. Vous n’y êtes jamais allés et n’avez jamais regardé une chaîne de télévision italienne. Vous devriez savoir – pourtant, nombre d’entre vous proviennent du journalisme – que la préoccupation première de chaque journaliste est celle de paraître indépendant par rapport à ses collègues. Cette volonté d’indépendance le pousse chaque jour à être critique envers celui qu’il considère être son patron. Si tel est le type de démocratie que vous avez l’intention d’utiliser pour faire taire le président en exercice du Conseil européen, je peux vous dire que vous devriez venir faire du tourisme en Italie, car ici, vous semblez être des touristes de la démocratie.
(4_DE) Zu dem von vielen angesprochenen Interessenkonflikt: Vielleicht ist Ihnen nicht bekannt, dass in Italien die Zeitungen, aber vor allem die Fernsehsender, die meinem Konzern und meiner Familie gehören, zu unseren schärfsten Kritikern gehören. Warum? Offensichtlich fehlt Ihnen die Sonne Italiens; Sie sind nicht zu uns gekommen und haben nie ein italienisches Fernsehprogramm eingeschaltet. Sie sollten wissen – wo doch viele von Ihnen aus dem Journalismus kommen – dass die größte Sorge eines Journalisten darin besteht, als unabhängig von seinen Kollegen zu gelten. Und diese Unabhängigkeit bringt ihn dazu, jeden Tag kritisch gegenüber dem zu sein, den er als Herrn betrachtet. Wenn das die Form der Demokratie ist, die Sie anwenden möchten, um dem Präsidenten des Europäischen Rates den Mund zu schließen, dann kann ich Ihnen sagen, Sie sollten alle als Touristen nach Italien kommen, weil Sie hier als Demokratietouristen erscheinen.
(4_EN) Regarding the conflict of interests which many have mentioned: well, perhaps you are not aware that, in Italy, the newspapers and the television channels that still belong to my group and my family, especially, are among our strongest critics. Why? Clearly, you have not experienced Italy’s sunshine; you have never been to Italy and you have never tuned into an Italian television channel. You ought to know – and yet many of you have a background in journalism – that the greatest concern of all journalists is to appear independent to their colleagues. This independence leads them to be constantly critical towards the one they consider the boss. If this is the kind of democracy you mean to use to silence the President-in-Office of the European Council, I can tell you that you should come to Italy as tourists, because you look like democracy tourists here.

Come negli esempi (2) e (3), i traduttori hanno, in generale, rispettato lo stile più personale e più colloquiale. La metafora non convenzionale turisti della democrazia è stata tradotta letteralmente in tutte le versioni. La locuzione idiomatica chiudere la bocca è stata resa troppo letteralmente nella traduzione tedesca (den Mund schließen invece di den Mund stopfen, che sarebbe l’espressione idiomatica equivalente), e gli altri traduttori hanno utilizzato un verbo singolo o un’espressione non metaforica (ES silenciar, EN silence, FR faire taire). Di nuovo, la traduzione spagnola sembra essere fatta sulla base del testo inglese. Tuttavia, in generale, lo stile polemico è stato mantenuto nelle traduzioni.

4. Analisi con WordSmith Tools

Gli esempi analizzati hanno illustrato come lo stile di un discorso politico e della sua traduzione può oscillare tra lingua speciale e lingua comune. Però, quattro esempi relativamente brevi non sono sufficienti per formulare un’ipotesi generale. Per oggettivare l’analisi degli esempi ho fatto un’analisi statistica col programma WordSmith Tools, un programma per l’analisi lessicale automatica. Ho confrontato il primo discorso di Berlusconi col programma di attività della presidenza (testo ‘Berlusconi 1’; taglia: 3729 parole), da cui è stato estratto l’esempio (1), e la sua risposta alle critiche formulate nel Parlamento europeo (testo ‘Berlusconi 2’; taglia: 2216 parole), da cui è stato estratto l’esempio (4). Per verificare quale dei due testi è più vicino alla lingua comune o alla lingua speciale ho selezionato due tratti fra i risultati dell’analisi statistica di WordSmith Tools: 1. La type/token ratio (TTR), ossia il rapporto tra different words e running words nel testo. Una TTR più elevata è un segno di una variazione lessicale più grande, tipica della lingua comune (vedi sopra, 1c). 2. La mean word length (in characters): parole più lunghe possono essere un segno di una più grande complessità lessicale a causa dell’uso elevato di una terminologia specializzata.

Guardiamo i risultati:

  type/token
ratio (TTR)
mean
word length
Berlusconi_1_IT 30.75 5.17
Berlusconi_2_IT 31.51 4.52
Berlusconi_1_ES 31.86 5.27
Berlusconi_2_ES 36.10 4.86
Berlusconi_1_FR 30.64 5.07
Berlusconi_2_FR 33.24 4.70
Berlusconi_1_DE 31.13 6.51
Berlusconi_2_DE 41.25 5.69
Berlusconi_1_EN 30.75 5.17
Berlusconi_2_EN 31.51 4.52

Senza entrare nei dettagli, il risultato generale è molto chiaro: in tutti i testi (originale e traduzioni), il testo ‘Berlusconi 2’ ha una type/token ratio più elevato e una mean word length meno grande rispetto al testo ‘Berlusconi 1’. Il testo ‘Berlusconi 2’ è quindi più vicino alla lingua comune rispetto al testo ‘Berlusconi 1’, e questa differenza si ritrova nelle traduzioni. Ovviamente, ci sono differenze tra le lingue. Nei due testi tedeschi, per esempio, le parole sono più lunghe rispetto ai testi delle altre lingue. Questo tratto si deve, soprattutto, alla frequenza elevata dei nomi composti nella lingua tedesca.

5. Conclusione

Nei brani dei discorsi politici citati, ma anche nell’analisi con WordSmith Tools, si è potuto osservare un’oscillazione tra la lingua speciale della politica europea e la lingua comune, anche colloquiale. In generale, i traduttori del Parlamento europeo sono riusciti a rendere questo cambiamento di codice. 

A livello didattico, la traduzione dei discorsi politici potrebbe rappresentare un buon esercizio per praticare la traduzione delle varietà linguistiche tra lingua speciale e lingua comune. Un buon momento per tale esercizio potrebbe essere la fine della laurea triennale, prima della traduzione di testi specializzati in senso stretto.

Bibliografia

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About the author(s)

Born in 1962. PhD (Dr. phil.) in 1993 (Mainz-Germersheim). Habilitation (Dr. phil. habil.) in 1998 (Heidelberg). Teaching experience at universities in Heidelberg, Stuttgart, Graz, Innsbruck, Cologne, and Montpellier. Since 2005: Professor for linguistics and translation studies (French and Italian), Mainz-Germersheim, Faculty for Translation Studies, Linguistics and Cultural Studies. Author of Übersetzung und Bearbeitung. Zur Differenzierung und Abgrenzung des Übersetzungsbegriffs. Tübingen, Narr, 1993 and Grundlagen der Übersetzungswissenschaft: Französisch, Italienisch, Spanisch. Tübingen, Niemeyer, 2006.

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©inTRAlinea & Michael Schreiber (2011).
"La traduzione dei discorsi politici: tra lingua speciale e lingua comune"
inTRAlinea Special Issue: Specialised Translation II
Edited by: Danio Maldussi & Eva Wiesmann
This article can be freely reproduced under Creative Commons License.
Stable URL: https://www.intralinea.org/specials/article/1804

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