L’uso dei sottotitoli per l’apprendimento delle varietà regionali dell’italiano

un’esperienza didattica con il programma LvS

By Lupe Romero Ramos (Universitat Autònoma de Barcelona, Spain)

Abstract

English:

The purpose of this paper is to present a didactic subtitling activity specifically geared to learning one of the regional varieties of Italian: Neapolitan variety. The instrument used in this learning experience was the LVS program.The application LVS (Learning via Subtitling) is a software created to develop educational materials for learning foreign languages. The LvS main screen is divided in four basic areas: a video player area; a subtitle editor area; a document viewer area with electronic materials in various formats (. doc,. ppt,. jpeg, html, etc.)and a notes area. The application contains various activities depending on the specific learning objectives. The software, with a very clear interface and easy to use, makes it possible to play movies, write, edit and manage the subtitles, and view the instructions and other files created by the teacher necessary for the activity (information about the clip, the script, exercises, etc.). The results obtained through the didactic application of subtitling in the language class show that LvS is a software particularly appropriate for the learning of regional varieties of Italian.

Italian:

Lo scopo dello scritto è presentare un’attività didattica di sottotitolaggio per l’apprendimento di una varietà regionale dell’italiano, il napoletano. Tale attività si avvale del programma LVS (Learning via Subtitling), un software specifico pensato per la didattica delle lingue straniere. Il software, molto semplice nell’uso, ben si presta a una proficua interazione tra docente e discenti e i risultati conseguiti con esso dimostrano la sua particolare efficacia nell’apprendimento delle varietà regionali di una lingua ufficiale e codificata.

Keywords: sottotitoli, video, italiano l2, apprendimento di lingue, varietà regionali, materiali didattici, attività audiovisiva, formazione traduttori, subtitles, italian l2, language learning, regional varieties, educational materials, audiovisual activity, translator’s training, subtítulos, aprendizaje de lengua, variedades regionales, material didáctico, actividad audiovisual, formación de traductores

©inTRAlinea & Lupe Romero Ramos (2012).
"L’uso dei sottotitoli per l’apprendimento delle varietà regionali dell’italiano un’esperienza didattica con il programma LvS"
inTRAlinea Special Issue: The Translation of Dialects in Multimedia II
Edited by: Giovanni Nadiani & Chris Rundle
This article can be freely reproduced under Creative Commons License.
Stable URL: https://www.intralinea.org/specials/article/1847

1. Introduzione

Negli ultimi trent’anni c’è stata una proliferazione di materiali audiovisivi diversi da usare per imparare la lingua straniera. Materiali audiovisivi i cui formati e supporti sono evoluti velocemente parallelamente all’evoluzione tecnologica nel corso di questi anni. Così dai primi ascolti di musica in cassetta ora troviamo le musiche in mp3 oppure dalle prime visioni di filmati in VHS ora possiamo fare la visione di un filmato su Internet oppure possiamo usare diversi programmi informatici per “tagliare” uno spezzone di film da visionare in diversi formati elettronici e su diversi riproduttori digitali. Un ultimo elemento a scopo didattico da aggiungere a questo tandem audio e video sono i sottotitoli, siano essi in lingua straniera oppure in madrelingua, i sottotitoli sono stati usati come strumento per aiutare a capire i dialoghi dei filmati agli studenti.

In quest’articolo presentiamo un’esperienza didattica con il programma LvS, un’applicazione multimediale pensata appunto per l’apprendimento della lingua straniera basata sui sottotitoli. Nelle sezioni seguenti faremo una breve revisione su cosa hanno detto gli esperti sull’uso di materiali audiovisivi e di sottotitoli nell’apprendimento della L2; spiegheremo le caratteristiche del programma LvS; porremo la questione sulla convenienza di introdurre le varietà regionali nell’apprendimento della L2; descriveremo l’attività con LvS e infine presenteremo le conclusioni a cui siamo arrivati dopo quest’esperienza didattica.

2. L’uso di materiali audiovisivi e di sottotitoli nell’aprendimento della L2

Sono parecchi gli autori che hanno parlato dei diversi vantaggi dell’uso dei materiali audiovisivi nell'apprendimento delle lingue. I film nella classe di L2 sono strumenti che aiutano a contestualizzare le informazioni e a migliorare la comprensione (Krashen y Terrell 1983; Findahl, 1989; Chun e Plass, 1996) e anche a conoscere la cultura del paese della L2 (Kramsch y Andersen 1999; Mendoza 2004).

Stesso discorso vale per i filmati con sottotitoli intralinguistici, vale a dire, filmati che presentano una trascrizione totale o parziale dei dialoghi nella stessa lingua della colonna sonora originale del film (tipo quelli dei CD della rivista Speak Up per imparare l’inglese). I sottotitoli intralinguistici si sono dimostrati strumenti molto utili per l’apprendimento della L2 specialmente per favorire la comprensione orale (Mitterer e McQueen 2009). Anche i sottotitoli interlinguistici, cioè, quelli che sono scritti in una lingua diversa da quella della colonna sonora originale del film, sono uno strumento di gran efficacia nella classe di L2, soprattutto per quegli studenti che sono già abituati a visionare dei film con dei sottotitoli. Difatti diversi autori affermano che i sottotitoli favoriscono lo sviluppo di certe strategie cognitive sia perché l’input audiovisivo (immagine, audio e testo) permette di recuperare e processare l’informazione per tre canali diversi (Paivio 1986) sia perché chi sta guardando un film con sottotitoli avverte le differenze linguistiche tra ciò che sente (l’audio) e ciò che legge (i sottotitoli) e prova a compensare le informazioni e a ricostruire gli elementi che non sono espliciti (Gorovitz 2006). Per altri autori poi, l’uso dei sottotitoli aiuta soprattutto alla comprensione della lingua straniera per diversi motivi: per il fatto di fare delle associazioni visive tra parole e immagini o perché è una sfida leggere e identificare parole chiave ad una certa velocità (Borges Gomes 2006) senza che però il fatto di leggere in madrelingua interferisca nel processare l’audio dell’originale poiché entrambi i processi si fanno contemporaneamente (De Bot et. al. 1986 e Danan 2004). Per ultimo, altri autori coincidono nell’affermare che la presenza di sottotitoli nei film aiuta alla motivazione, all’interesse per la L2 e infine a potenziare la sicurezza degli studenti, che si sentono più rilassati perché con i sottotitoli capiscono meglio la lingua dei film (Vanderplank 1988 e 1990).

Ma se fino a pochi anni fa il ruolo degli studenti nei confronti degli audiovisi era piuttosto passivo (guardare, ascoltare e capire per lo più) ora invece, e di pari passo con l’evoluzione tecnologica e con l’usabilità delle aplicazioni informatiche, gli studenti hanno un atteggiamento più attivo nei confronti degli audiovisivi. Difatti oggi qualsiasi utente con poche conoscenze informatiche può registrare ed editare i propri materiali audiovisivi e, volendo, può anche caricarli su Internet, oppure sottotitolare i propi filmati con degli appositi programmi di sottotitolazione che si possono trovare e scaricare da Internet. E tutto ciò solo per divertimento. In questo contesto era quasi scontato che si pensasse alla possibilità di realizzare un programma basato sulla creazione di sottotitoli ma non un programma per la sottotitolazione professionale, quanto piuttosto un programma specificamente pensato per l’aprendimento della lingua straniera. In questo contesto dunque nasce il programma LvS, le cui caratteristiche vengono descritte nella prossima sezione.

3. Il programma LvS

L’applicazione LVS (Learning via Subtitling) è un programma creato per sviluppare materiali didattici per l'apprendimento delle lingue straniere[1]. Come si può vedere nell’immagine dell’interfaccia del programma, questa applicazione multimediale integra quattro aree di lavoro: un riproduttore di video (in alto a sinistra), un editor per sottotitoli (in basso a sinistra), un visualizzatore di documenti (in alto a destra) e un blocco note sia per il professore che per lo studente (in basso a destra).

(Figura 1: Interfaccia dell’attività con LvS)

Il riproduttore di video supporta file multimediali in diversi formati (.mpeg, .avi e altri) e ha i soliti pulsanti di un media player in modo che gli studenti possano avviare, mettere in pausa e fermare la riproduzione dei file oppure spostare avanti o indietro la posizione di riproduzione, sia tramite i corrispondenti pulsanti o tramite il cursore di avanzamento. La visione della clip si può fare con audio o senza audio, e con sottotitoli o senza sottotitoli.

L’editor di sottotitoli serve a creare e gestire i sottotitoli. Ogni riga di sottotitoli è divisa in sei colonne. Nelle prime quattro troviamo informazioni riguardanti il sottotitolo: i tempi d’ingresso e di uscita, la durata sullo schermo e il testo. Le altre due colonne invece sono riservate ai commenti del professore o dello studente: cliccando sopra una qualsiasi delle due colonne viene attivato un menu a tendina con delle icone (con diversi valori, tipo: “ben fatto”, “attenzione”, ecc) e selezionando una di esse si apre uno spazio nell’area di note per scrivere o leggere il commento corrispondente. Inoltre, per facilitare la comprensione e redazione dei sottotitoli, se si fa doppio click sulla prima colonna di uno qualsiasi dei sottotitoli, la clip va avanti e indietro ma solo lungo il frammento del sottotitolo scelto in modo che gli studenti possano guardare e ascoltare solo quel frammento corrispondente al sottotitolo selezionato.

Il visualizzatore di documenti supporta file in diversi formati (.doc; .ppt; .jpeg; html; ecc.) che servono a guidare gli studenti nello svolgimento dell’attività, ad esempio documenti informativi sulla clip, istruzioni dell’attività, esercizi, ecc.

Infine, l’area blocco note serve a scambiare commenti tra studenti e professore. Presenta due spazi: l’area blocco note per commenti di tipo generale e un’area di commenti per ogni sottotitolo.

Le quattro aree di lavoro non hanno una dimensione fissa, esse si possono ridurre o ingrandire per lavorare più comodamente e addiritura si possono vedere a schermo intero.

4. Introdurre la varietà napoletana nell’apprendimento dell’italiano come L2

“Se la realtà di una lingua è il parlato allora bisogna dire che la vera realtà dell’italiano sono gli italiani regionali e locali” (Mengaldo 1994:93). Che la lingua italiana parlata nelle diverse regioni dell’Italia presenti delle differenze rispetto alla varietà standard impiegata nei testi scritti è un fatto scontato per qualsiasi madrelingua italiano o qualsiasi esperto e amante della cultura italiana. Ma questo fatto non è così evidente invece per lo studente che impara l’italiano come L2. Difatti, la prima volta che gli studenti ascoltano uno spezzone di qualche filmato italiano fanno veramente fatica a capire le parole, non solo per la velocità nel parlare o per le sovrapposizioni tipiche dei dialoghi ma soprattutto per le diverse realizzazioni fonetiche che trovano (es.:raddoppiamento di consonanti al sud versus scempiamento di consonanti al nord) per gli usi particolari di elementi morfosintattici (es.: passato remoto al sud versus passato prossimo al nord) oppure per la presenza di elementi lessicali panitaliani che però hanno una maggior frequenza di uso a seconda delle zone geografiche (es.: “che fico/-a” più usato al nord oppure l’espressione  “quando mai?” più usata al sud).

Se per uno studente di italiano L2, la questione delle varietà regionali potrebbe essere qualcosa di secondario, per uno studente di traduzione invece questa questione è molto importante. E questo è così per due motivi che sono a mio avviso fondamentali: in primo luogo gli studenti di italiano L2 saranno traduttori professionisti e nella loro vita professionale possono trovarsi a dover tradurre dei film, tante volte senza aver a disposizione la lista dei dialoghi della versione originale e ad essere costretti quindi a tradurre “dallo schermo”, cioè dai dialoghi recitati dagli attori, per cui il fatto che gli studenti possano riconoscere e capire le varietà regionali più frequenti nei film italiani diventa importantissimo per non far degli errori.

Al fatto di capire si somma poi l’importanza di stabilire la finalità specifica dell’uso dei tratti dialettali in un contesto determinato. Tanti autori (Catford 1965, Slobodnik 1970, Hatim y Mason 1990, Rabadán 1991, Julià 1995, Hurtado 2001, Marco 2002, Briguglia 2009, Romero in corso di stampa), hanno già parlato dei diversi significati che può avere la presenza di tratti dialettali in un testo originale, e le diverse soluzioni di traduzione equivalenti possibili per restituire nella traduzione i valori connotativi dell’originale: comicità, caratterizzazione di personaggi, creazione di un universo particolare, rivendicazione e/o creazione di una lingua, ecc. Gli alunni devono essere consapevoli della moltiplicità di funzioni e significati che può assumere la presenza di elementi dialetti nella lingua originale per poter trovare l’equivalenza giusta nella lingua di arrivo.

5. Un’attività con LvS per imparare le caratteristiche della varietà napoletana

In questa sezione presentiamo l’attività svolta con LvS a partire dalla descrizione dei diversi elementi che intervengono: il contesto accademico e il profilo degli studenti; l’obiettivo generale e le competenze specifiche e trasversali che si esercitano; i materiali necessari per lavorare con LvS e la metodologia adoperata.

5.1. Contesto accademico e profilo degli studenti

L’attività forma parte della materia Italiano C6 del corso di laurea in Traduzione e Interpretazione dell’Universitat Autònoma de Barcelona. E’ un corso che si svolge nel secondo quadrimestre del terzo anno. Durante il primo quadrimestre, gli studenti hanno esercitato le caratteristiche dei testi argomentativi e istruttivi e ora devono esercitare le caratteristiche dei testi narrativi soprattutto le varianti colloquiali e regionali perché sono i tratti di varietà linguistica più frequenti nei dialoghi tra i personaggi nelle produzioni di fiction.

All’inizio del corso gli studenti hanno visto i fenomeni più caratteristici del parlato: l’uso dei segnali discorsivi, le dislocazioni a destra e sinistra, la frase scissa, il che polivalente, ecc. Dopodiché, gli studenti cominciano anche a vedere i tratti di tipo fonetico e morfosintattico più caratteristici delle varietà regionali, più specificamente delle varietà romana e napoletana, perché esse sono le varietà regionali più frequenti nei prodotti filmici che dovranno tradurre nella loro futura attività professionale.

Per quanto riguarda il profilo degli studenti, essi sono studenti di Traduzione per i quali l’italiano è la seconda lingua straniera. Essi hanno cominciato la laurea senza nessuna conoscenza dell’italiano e, arrivati al terzo anno, devono raggiungere un livello competente in lingua straniera ed essere in grado di tradurre diverse tipologie di testi italiani.

5.2. Obiettivo dell’attività e competenze

L’obiettivo generale di quest’attività è imparare le differenze fonetiche e morfosintattiche tra la varietà napoletana e la varietà standard dell’italiano. Per raggiungere l’obiettivo generale, l’attività comprende la realizzazione di diversi esercizi tramite i quali si esercitano diverse competenze specifiche della laurea e anche competenze trasversali. Le competenze che si esercitano e i descrittori o i risultati auspicabili osservabili al fine dell’attività sono i seguenti:

  • Competenza orale passiva (specifica): Usare le conoscenze morfosintattiche, lessicali, testuali e di varietà linguistica dell’italiano per capire testi audiovisivi e riconoscere tratti della varietà napoletana del italiano.
  • Competenza scritta attiva (specifica): Usare le conoscenze morfosintattiche, lessicali, testuali e di varietà linguistica dell’italiano per creare sottotitoli nelle varietà napoletana e in italiano standard.
  • Competenza orale attiva (specifica): Usare le conoscenze morfosintattiche, lessicali e testuali dell’italiano per comunicare oralmente in italiano standard in modo scorrevole, scegliendo i registri adeguati e con corretteza grammaticale.
  • Competenza strumentale (trasversale): Usare in modo efficace la bibliografia specifica dell’italiano sia per risolvere problemi linguistici e di varietà linguistica dei testi audiovisivi sia per risolvere problemi di riferimenti culturali.
  • Competenza trasversale: sviluppare l’apprendimento autonomo.
  • Competenza trasversale: sviluppare il pensiero critico argomentando le proprie scelte.

5.3. Materiali: preparazione dell’attività

Prima di svolgere l’attività in aula, il professore deve preparare a adattare i materiali al software. I materiali sono i seguenti:

  • Una clip audiovisiva tratta dal film Matrimonio all’italiana (in formato .avi; .mpeg, ecc). La clip non ha una durata troppo lunga (2’ 52’’) in modo che gli studenti possano visionarla diverse volte senza risultare un lavoro troppo noioso e per garantire inoltre che il resto di esercizi vincolati alla clip possano essere fatti in aula in un periodo complessivo di 3 ore.
  • Un file di sottotitoli (documento 1 in formato .srt) con i tempi d’ingresso e di uscita dei sottotitoli corrispondenti ai dialoghi del brano della clip. Il file comprende i tempi d’ingresso e di uscita di tutti i sottotitoli ma in alcuni di essi non c’è testo. Il fatto che ci siano i tempi d’ingresso e di uscita ha a che vedere con gli obiettivi dell’attività perché in quest’attività ciò che interessa è che lo studente faccia solo attenzione alla comprensione dei dialoghi e alla redazione dei sottotitoli senza doversi preocuppare di determinare in quale momento i sottotitoli appaiono ed scompaiono.
  • Quattro documenti (formato .ppt) con diverse funzioni: Documento 2: è una slide di presentazione dell’attivà contenente la locandina e la scheda del film. Documento 3: è una slide con le istruzioni dell’attività; esse contengono indicazioni su come fare gli esercizi, quali documenti possono consultare in caso di dubbi e in quale area dell’interfaccia devono fare ogni esercizio. Documento 4: sono diverse slide con delle informazioni su come creare dei sottotitoli; contiene la descrizione e spiegazione dei criteri linguistici e tecnici che si devono adoperare per sottotitolare con correttezza. Non è un documento specifico di quest’attività, ma un documento di consultazione molto utile per qualsiasi attività di sottotitolazione. Documento 5: è una slide con delle domande di tipo storico e culturale che hanno a che vedere con il contesto storico in cui è ambientato il film, più specificamente, con un fatto che accade in una delle scene della clip.

Una volta preparati tutti questi documenti (la clip, il file con i sottotitoli e i 4 documenti), si apre il programma LvS nella modalità “authoring” e s’importano i file, che si caricano automaticamente nelle correspondenti aree: la clip nel riproduttore di video; i sottotitoli nell’editor di sottotitoli e i documenti nel visualizzatore di documenti; dopodiché si esportano tutti ma in un solo file. Difatti in questo processo di esportazione, il programma compatta tutti i file in un file formato .lvs in tal modo lo studente per poter svolgere il suo compito deve solo cliccare sull’icona del nuovo file.lvs aprendo così tutti i documenti nell’interfaccia del programma.

5.4. Metodologia: descrizione dell’attività

La prima cosa che devono fare gli studenti non appena avranno aperto il file .lvs è leggere le istruzione dell’attività nel visualizzatore di documenti. Per raggiungere l’obiettivo generale di quest’attività ed esercitare le competenze descritte in precedenza (Si veda sottosezione 5.2), gli studenti dovranno eseguire i seguenti esercizi:

  • Esercizio 1: gli studenti devono completare i sottotitoli mancanti a partire dalla trascrizione dei dialoghi corrispondenti. Per fare ciò, gli studenti possono guardare la clip tutte le volte che ne hanno bisogno e fare delle ricerche su Internet per risolvere i problemi di comprensione e redazione che troveranno. Per risolvere invece i dubbi riguardanti  i requisiti tecnici e ortotipografici necessari per creare dei sottotitoli adeguati, gli studenti possono consultare il documento 4 preparato appositamente dal professore per questa finalità. Questo esercizio viene fatto individualmente e coinvolge tre competenze: gli studenti devono capire il video (competenza orale passiva) devono sottotitolarlo (competenza scritta attiva) e devono essere in grado di risolvere problemi di comprensione e redazione (competenza strumentale). Anche se questo esercizio comprende l'esercitazione di tre competenze diverse, l'uso di LVS lo rende facile, dato che l'interfaccia del programma permette di utilizzare contemporaneamente i materiali e le risorse necessarie per far sí che gli studenti possano applicare le loro conoscenze linguistiche comodamente, e possano anche esercitare la loro capacità per risolvere efficacemente problemi linguistici e culturali sulla base delle informazioni orali (che cosa si sente nel video), di informazioni visive (che cosa si può dedurre dalle immagini) e di informazioni bibliografiche (ricerche mirate su Internet).
  • Esercizio 2: gli studenti devono riscrivere in italiano standard tutti i sottotitoli. Per fare ciò, gli studenti devono cliccare sulla colonna a destra “student” di ciascuno dei sottotitoli, scegliere l’icona “stellina” e andare alla finestra “comment” sotto a “student notes” per riscrivere il sottotitolo in italiano standard. In quest’esercizio gli studenti devono applicare le loro conoscenze linguistiche (competenza scritta attiva) per saper riconoscere elementi linguistici dialettali e saper anche riscriverli nella forma standard. Anche in quest’esercizio gli studenti lavorano autonomamente.
  • Esercizio 3: gli studenti devono rispondere alle domande di tipo storico-culturale del documento 5 e scrivere le risposte sulla finestra “students notes”. Per fare ciò, possono fare tutte le ricerche su Internet che ritengano necessarie, quindi anche in questo esercizio si lavora autonomamente e si esercita la competenza strumentale. Tuttavia in questa occasione l’argomento ricercato non è linguistico ma storico-culturale.

Dopo aver finito i tre esercizi (2 ore apross.) si corregge l’attività in plenaria. Si carica nel computer del professore il file LvS di uno studente che si offre volontariamente per presentare il suo lavoro alla classe. Si fa la visione della clip con i sottotitoli nel proiettore e tutta la classe interviene e segnala possibili errori, suggerisce cambiamenti o modifiche o altre proposte di sottotitolazione, prima in varietà napoletana e poi in italiano, che deve sempre argomentare in modo conveniente. Durante questa fase di correzione, gli studenti esercitano la loro competenza orale attiva dato che devono applicare le loro conoscenze linguistiche per intervenire e comunicare oralmente in italiano standard in modo scorrevole, scegliendo i registri adeguati e con corretteza grammaticale. Ma a parte la competenza linguistica, gli studenti esercitano soprattutto la competenza trasversale relativa allo sviluppo del pensiero critico, dato che in tutti i loro interventi essi sono costretti a giustificare le critiche, le proposte e le modifiche ai sottotitoli presentati dal compagno.

Infine, il professore mette in evidenza le scelte o le proposte migliori, e gli errori che possono essere più utili al gruppo e, a partire dai tratti linguistici della varietà napoletana ritrovati nella clip, si procede poi a una sistematizzazione delle differenze linguistiche più rilevanti tra la varietà napoletana e l’italiano standard.

Al termine di questa attività, gli studenti non solo hanno raggiunto l’obiettivo generale dell’attività, cioè, imparare le differenze fonetiche e morfosintattiche tra la varietà napoletana e la varietà standard dell’italiano, ma hanno anche esercitato tutte le competenze che sono state proposte all’inizio dell’attività, sia quelle più specifiche (comprensione orale, produzione scritta e orale) che quelle più trasversali (sviluppo del pensiero critico e del lavoro autonomo e uso efficace delle risorse tecnologiche). In questo senso, il programa LVS è uno strumento ideale per esercitare contemporaneamente tutte queste competenze. Si veda alla fine del documento una scheda riassuntiva dell’attività.

6. Conclusioni

Dall‘implementazione di quest’attività in classe, e dal punto di vista della formazione dei traduttori, abbiamo tratto le seguenti conclusioni riguardanti: i vantaggi dell’uso dei materiali audiovisivi per imparare le varietà regionali; i vantaggi dell’uso dei sottotitoli per imparare le varietà regionali e l’idoneità del programma LvS per l’apprendimento della L2.

6.1. Vantaggi dell’uso dei materiali audiovisivi per imparare le varietà regionali

Dai risultati ottenuti in quest’esperienza didattica abbiamo constatato che l’uso dei filmati rispetto all’uso di materiali cartacei rende più facile la comprensione delle varietà regionali e permette anche di stabilire la finalità dei tratti regionali.

Per quanto riguarda la comprensione delle varietà regionali c’è da dire che nei testi audiovisivi italiani, soprattutto nei film, ci sono molti tratti fonetici e morfosintattici che nei materiali cartacei (testi letterari con tratti regionali) non possono essere riportati. Alla componente di audio si aggiunge un contesto visivo che trasmette anche delle informazioni complementari. Questa combinazione di audio e video fornisce allo studente un contesto molto più completo per la comprensione di quanto dicono i personaggi e in tal modo si esercita la comprensione orale in generale (perchè gli studenti devono riconoscere diverse realizzazioni fonetiche senza il supporto di un testo scritto), facilitando quindi l'individuazione delle varietà non standard dell’italiano.

Rispetto alla finalità dei tratti dialettali, abbiamo già fatto riferimento all’importanza nella formazione dei traduttori di poter cogliere i diversi valori connotativi degli elementi dialettali e di stabilire se esiste una finalità specifica nell’uso dei tratti dialettali in un contesto determinato, e il testo audiovisivo offre un contesto ampio nel quale è più facile cogliere la finalità dell’uso dei tratti regionali.

6.2. Vantaggi dell’uso dei sottotitoli per imparare le varietà regionali

Per quanto riguarda l’uso della sottotitolazione a scopo didattico, abbiamo constatato che tramite i sottotitoli lo studente mette a confronto i tratti regionali e i tratti standard, cioè, prima lo studente deve trascrivere ciò che ascolta (che ha dei tratti standard a anche regionali) e poi deve decidere quali parole dei sottotitoli siano tratti regionali e quali invece appartengano allo standard. Questo fatto lo rende più consapevole delle differenze regionali dell’italiano nel parlato.

D’altra parte, le caratteristiche sia tecniche che tipografiche dei sottotitoli (numero massimo e minimo di spazi, la divisione in due righe, le convenzione della punteggiatura…) costringono lo studente non solo ad esercitare la produzione scritta (perché gli studenti devono scrivere e/o modificare i sottotitoli in lingua standard) ma anche a sviluppare una più ampia capacità di sintesi e parafrasi, a selezionare tra informazioni rilevanti e informazioni ridondanti, ecc., insomma, a sviluppare diverse capacità linguistiche in L2.

6.3. Idoneità del programma LvS per l’apprendimento della L2

Non vorremmo concludere quest’articolo senza mettere in rilievo le possibilità del programma LvS, perché oltre al fatto di essere uno strumento particolarmente adatto per l'apprendimento delle varietà regionali della L2, è un programma che permette l’inclusione di diverse tipologie di filmati, sottotitoli e anche altre risorse didattiche più tradizionali come esercizi di diverso tipo (Romero, Torres-Hostench e Sokoli, in corso di stampa). Difatti, le caratteristiche tecniche del programma permettono: 

  • La pianificazione di diverse attività in un solo file per esercitare diverse competenze, soprattutto le competenze specifiche e trasversali degli studenti di traduzione, specialmente la competenza orale passiva (per capire), la competenza scritta (per scrivere) e la competenza socioculturale (varietà e contesto storico e culturale delle scene che si riproducono nel video).
  • L’uso di diverse metodologie e tecniche di insegnamento-apprendimento, come potrebbero essere: esercizi di comprensione, documentazione, sottotitolazione, trascrizione, traduzione, segmentazione dei testi in idee principali e secondarie, esercizi grammaticali (completare, trasformare, ecc) oppure di analisi testuale (tipo di subordinate, segnali discorsivi, ecc, esercizi di identificazione di errori, di identificazione di tipologie testuali. Insomma, le possibilità di uso sono molte.
  • La pianificazione di diverse modalità di apprendimento, dato che lo studente può fare le attività sia in classe sia a casa. Le attività possono essere pianificate como un tipo di lavoro individuale o da fare a coppie, in piccoli gruppi o in plenaria.

(Tabella 1: Scheda riassuntiva dell’attività con LvS)

Riferimenti bibliografici

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[1] L’applicazione LvS è stata creata nell'ambito del progetto LeViS (Learning via Subtitling: Software & Processes for Developing Language Learning Material based on Film Subtitling) finanziato dal Programma Socrates, LINGUA 2 (Development of Language Tools and Materials). Al progetto hanno partecipato ricercatori delle seguenti università: Research Academic Computer Technology Institute (Grecia), Hellenic Open University (Grecia), Transilvania University of Brasov (Romania), University of the Algarve (Portogallo),  Roehampton University (Inghilterra), University of Pecs (Ungheria) e Universitat Autònoma de Barcelona (Spagna). Il programma e il manuale per l’utente possono essere scaricati gratuitamente da http://levis.cti.gr.

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Ms Lupe Romero Ramos, has a degree in Italian Philology from the Universitat de Barcelona and an MA in Theory of Translation from the Universitat Autònoma de Barcelona. Between 2001 and 2005 she received a predoctoral research grant from the Universitat Autònoma de Barcelona. At present she is a lecturer of Italian language and literature classes at the Faculty of Translation and Interpreting. She is carrying out a PhD thesis on audiovisual translation. She is a member of the PACTE research group, which works in the area of translation competence acquisition processes and evaluation: http://www.fti.uab.es/pacte/ She is also is a member of the LeVis project (Learning Via Subtitling: Software & Processes for Developing Learning Material based on Film Subtitling): http://levis.cti.gr/ Lastly, she works as a professional translator (Italian into Spanish).

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©inTRAlinea & Lupe Romero Ramos (2012).
"L’uso dei sottotitoli per l’apprendimento delle varietà regionali dell’italiano un’esperienza didattica con il programma LvS"
inTRAlinea Special Issue: The Translation of Dialects in Multimedia II
Edited by: Giovanni Nadiani & Chris Rundle
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Stable URL: https://www.intralinea.org/specials/article/1847

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