Una panoramica sugli strumenti di traduzione assistita disponibili come software libero

Appendice

Gli standard dell'industria della localizzazione

La LISA (Localization Industry Standards Association) è un'organizzazione no-profit che intende rappresentare una piattaforma indipendente volta a favorire la condivisione delle conoscenze accumulate dai singoli membri, offrire consulenza e opportunità di formazione agli stessi, uniformare i metri di valutazione nella fase di QA e stabilire delle regole comuni per garantire l'interoperabilità fra gli strumenti coinvolti nel processo di localizzazione attraverso gli standard ‘aperti’.

Quest'ultimo aspetto è di fondamentale importanza, dal momento che l'adozione di una serie di specifiche standardizzate costituisce un freno alla creazione di cartelli o monopoli nella localizzazione.

In tal modo viene salvaguardata la libertà dei singoli soggetti, che si trovano nella condizione di scegliere o di poter scegliere in qualsiasi momento in piena autonomia e responsabilità di affidarsi a uno strumento piuttosto che a un altro.

Uno degli scopi della standardizzazione è permettere la migrazione delle proprie risorse da uno strumento all'altro a seconda delle proprie esigenze, che possono mutare nel tempo e quindi portare a cambiare fornitore, o dell'evoluzione della tecnologia per la localizzazione stessa, che potrebbe rendere preferibile un determinato software rispetto a un altro.

Inoltre, se gli standard venissero completamente rispettati — cosa purtroppo non sempre valida soprattutto all'interno del software proprietario210 — adottare l'una piuttosto che l'altra soluzione o migrare a soluzioni interamente libere sarebbe molto più semplice.

Gli standard attualmente sviluppati dalla LISA sono: Translation Memory eXchange (TMX) per le TM, Term-Base eXchange (TBX) e TBX-Basic per i TB e Segmentation Rules eXchange (SRX) relativo alle regole di segmentazione.

Fanno parte dei formati LISA anche Global information Metrics eXchange-Volume (GMX-V) per una misura univoca della ‘quantità di testo’ da tradurre, XML Text Memory (xml:tm) e Term Link, due tecnologie basate sull'utilizzo degli spazi dei nomi XML per inserire nei documenti da tradurre (es. XLIFF) informazioni relative rispettivamente al testo (o a una TM) e a un TB in modo da rendere il documento bilingue indipendente dalle risorse separate.

Questa appendice è dedicata agli standard attualmente più utilizzati negli strumenti di traduzione liberi (e proprietari): da una parte le specifiche per le TM (supportato da quasi tutti gli strumenti CAT/TM) e per i TB (la cui diffusione è in forte espansione), dall'altra il formato per la codifica delle regole di segmentazione.

Quest'ultimo, ancora poco diffuso anche in ambito proprietario — ad es. è supportato in MemoQ ma non in SDL-Trados, nemmeno nell'ultima versione Studio 2009 — può essere inserito nel workflow utilizzando Rainbow per la creazione di pacchetti di traduzione (cfr. 4.4.1) mentre le regole possono essere create o modificate dall'utente attraverso Ratel (cfr. 4.4.4).

 

©inTRAlinea & Diego Beraldin (2013).
Una panoramica sugli strumenti di traduzione assistita
disponibili come software libero
, inTRAlinea Monographs
This work can be freely reproduced under Creative Commons License.
Permalink: http://www.intralinea.org/monographs/beraldin/

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