Sonetto N°105

Translated by: Lucia Gunella (Università di Bologna)

Sonnet N°105 by William Shakespeare


Non si chiami l'amor mio idolatria, Né il mio amato a idol paia quale, Giacché uguali son mie lodi e poesia Di uno, a uno, così ancor e sempre tale. Gentil amor mio oggi, doman gentile Costante ancor in mirabile eccellenza; Dunque il mio verso in costanza ha confine, L'Uno esprimendo esclude differenza. ‘Buono, gentil e vero’ il mio argomento, ‘Buono, gentil e vero’ altri verbi allaccia. E il mio inventare nel mutar è spento un tema a tre, mirabil scopo abbraccia. ‘Buono’, ‘gentil’ e ‘vero’ sovente stan per sé, In uno mai finora ebbero sede i tre.
Let not my love be called idolatry, Nor my belovèd as an idol show, Since all alike my songs and praises be To one, of one, still such, and ever so. Kind is my love today, tomorrow kind, Still constant in a wondrous excellence; Therefore my verse, to constancy confined, One thing expressing, leaves out difference. ‘Fair, kind and true’ is all my argument, ‘Fair, kind and true’, varying to other words, And in this change is my invention spent, Three themes in one, which wondrous scope affords. ‘Fair’, ‘kind’ and ‘true’ have often lived alone, Which three till now never kept seat in one.
Non si chiami l'amor mio idolatria, Né il mio amato a idol paia quale, Giacché uguali son mie lodi e poesia Di uno, a uno, così ancor e sempre tale. Gentil amor mio oggi, doman gentile Costante ancor in mirabile eccellenza; Dunque il mio verso in costanza ha confine, L'Uno esprimendo esclude differenza. ‘Buono, gentil e vero’ il mio argomento, ‘Buono, gentil e vero’ altri verbi allaccia. E il mio inventare nel mutar è spento un tema a tre, mirabil scopo abbraccia. ‘Buono’, ‘gentil’ e ‘vero’ sovente stan per sé, In uno mai finora ebbero sede i tre. Let not my love be called idolatry, Nor my belovèd as an idol show, Since all alike my songs and praises be To one, of one, still such, and ever so. Kind is my love today, tomorrow kind, Still constant in a wondrous excellence; Therefore my verse, to constancy confined, One thing expressing, leaves out difference. ‘Fair, kind and true’ is all my argument, ‘Fair, kind and true’, varying to other words, And in this change is my invention spent, Three themes in one, which wondrous scope affords. ‘Fair’, ‘kind’ and ‘true’ have often lived alone, Which three till now never kept seat in one.
Curioso come alla costanza si possa approdare, in realtà, dopo molto aver assaggiato, gustato e lambito ... come a una struttura costante si possa accedere dopo tanto aver tra-s-locato e tra-vagliato sillabe ... parole ... linee ... «versi» L'approdo è ancora lontanissimo. Confidiamo che il nostro trasloco abbia buon fine, ovverosia quello di incitare gli animi a traslocare il sonetto shakespeariano in una casa dalla metratura coerente che armonizzi con la tradizione che la ospita. Iniziata con il solo obiettivo di tradurre il sonetto 105 in rima, dopo aver constatato che molte delle traduzioni in commercio dei sonetti non si prefiggevano di rispettare tale vincolo, questa «tentative translation» si è successivamente posta come secondo obiettivo di costruire un'impalcatura metrica che rispettasse la tessitura estremamente precisa di questo testo poetico, una partitura a richiami e ripetizioni di parole e temi, in linea con una tradizione che vede l'endecasillabo quale veicolo d'elezione per tradurre il verso shakespeariano. A questo testo sono arrivata dopo alcuni passaggi, che verranno presto inseriti, con lo scopo di documentare l'entità e l'ordine di problemi, sia ritmici sia semantici, che si è cercato di affrontare. Qualsiasi «ditta di trasloco» sia interessata a prestare la propria collaborazione, prenda contatti con lucia.gunella@intralinea.it

©inTRAlinea & Lucia Gunella (1998).
"Sonetto N°105". Translation from the work of William Shakespeare.
This translation can be freely reproduced under Creative Commons License.
Stable URL: https://www.intralinea.org/translations/item/1004

Go to top of page