Sonetto n° 116

Translated by: Adele Cammarata (Palermo, Italy)

Sonet CXVI by William Shakespeare


Ch'io non ponga impedimento alcuno alle nozze di due animi sinceri; amore non è amore che muta quando mutamento incontra o ad arretrare è pronto con chi arretra. Oh no! È un punto fermo, un faro che veglia sulle tempeste e mai ne è scosso; è la stella d'ogni barca errante il cui influsso è oscuro, pur se il valore è noto. Amore non è del tempo lo zimbello, pur se rosee le labbra e le gote alla curva della falce giungeranno; Amore non muta con le ore e i giorni brevi, ma sempre vive sino all'orlo del giudizio. Se questo è errato, e ciò mi sia provato io non ho mai scritto, e mai nessuno amato.
Let me not to the marriage of true minds Admit impediments; love is not love Which alters when it alteration finds, Or bends with the remover to remove. O no, it is an ever-fixèd mark That looks on tempests and is never shaken; It is the star to every wandering bark, Whose worth's unknown, although his height be taken. Love's not Time's fool, though rosy lips and cheeks Within his bending sickle's compass come; Love alters not with his brief hours and weeks, But bears it out even to the edge of doom. If this be error and upon me proved, I never writ, nor no man ever loved.
Ch'io non ponga impedimento alcuno alle nozze di due animi sinceri; amore non è amore che muta quando mutamento incontra o ad arretrare è pronto con chi arretra. Oh no! È un punto fermo, un faro che veglia sulle tempeste e mai ne è scosso; è la stella d'ogni barca errante il cui influsso è oscuro, pur se il valore è noto. Amore non è del tempo lo zimbello, pur se rosee le labbra e le gote alla curva della falce giungeranno; Amore non muta con le ore e i giorni brevi, ma sempre vive sino all'orlo del giudizio. Se questo è errato, e ciò mi sia provato io non ho mai scritto, e mai nessuno amato. Let me not to the marriage of true minds Admit impediments; love is not love Which alters when it alteration finds, Or bends with the remover to remove. O no, it is an ever-fixèd mark That looks on tempests and is never shaken; It is the star to every wandering bark, Whose worth's unknown, although his height be taken. Love's not Time's fool, though rosy lips and cheeks Within his bending sickle's compass come; Love alters not with his brief hours and weeks, But bears it out even to the edge of doom. If this be error and upon me proved, I never writ, nor no man ever loved.

©inTRAlinea & Adele Cammarata (2005).
"Sonetto n° 116". Translation from the work of William Shakespeare.
This translation can be freely reproduced under Creative Commons License.
Stable URL: https://www.intralinea.org/translations/item/999

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