Per una pedagogia dell’interpretazione

Stimolare la riflessione per apprendere dai propri punti forti e deboli

By Mariachiara Russo (Università di Bologna, Italy)

Abstract

English:

The practical side of interpreter education includes interpreting lessons that are based on a variety of source speeches of increasing degree of difficulty, which trainees learn to interpret by developing the required skills and abilities. Evaluation of their performance is carried out by their trainers and peers. Both feedbacks are functional to enhance their performance and understand their strong and weak points at a given point in time of their training. However, the author feels that the best catalyst conducive to improvements is self-evaluation and practice on genuine conference material with the possibility of comparing one’s own performance with that of professionals interpreting the same source speech. This opportunity is offered by the materials developed in the framework of the European Parliament Interpreting Corpus (EPIC) project. This paper will illustrate an EPIC-based lesson.

Italian:

La componente pratica della formazione di un interprete prevede esercitazioni in aula basate su una varietà di discorsi in lingua straniera di difficoltà crescente che gli studenti imparano ad interpretare sviluppando le competenze e le abilità necessarie. La loro prestazione viene valutata sia dai docenti che dai compagni di corso che contribuiscono così a far migliorare la prestazione e a evidenziare i punti deboli e forti in ogni fase della formazione. L’autrice ritiene, tuttavia, che il miglior catalizzatore per migliorare la prestazione siano l’autovalutazione e la pratica con materiali provenienti da conferenze reali che consentano di confrontare la propria resa con quella di interpreti professionisti. Tale opportunità viene offerta dai materiali sviluppati dal progetto EPIC (European Parliament Interpreting Corpus). Il presente contributo illustra una lezione basata su EPIC.

Keywords: autovalutazione, prestazione dello studente, prestazione professionale, EPIC, self-evaluation, professional performance, student performance

©inTRAlinea & Mariachiara Russo (2018).
"Per una pedagogia dell’interpretazione Stimolare la riflessione per apprendere dai propri punti forti e deboli"
inTRAlinea Special Issue: Translation And Interpreting for Language Learners (TAIL)
Edited by: Laurie Anderson, Laura Gavioli and Federico Zanettin
This article can be freely reproduced under Creative Commons License.
Stable URL: https://www.intralinea.org/specials/article/2314

1. Introduzione

L’avvento di Internet ha inaugurato una nuova era per i docenti di interpretazione di conferenza. In precedenza, testi e discorsi per le esercitazioni in classe provenivano quasi esclusivamente da registrazioni audio e relazioni di convegni in cui avevano lavorato i docenti come interpreti o loro colleghi particolarmente collaborativi, da discorsi tratti dalle gazzette ufficiali di Parlamenti nazionali o del Parlamento europeo, da raccolte di discorsi ufficiali (Vital Speeches of the Day, “the monthly collection of the best speeches in the world”, costituisce un fulgido esempio[1]) o, ancora, da articoli di giornale. Per quanto si trattasse di realistici esempi di tematiche e tipologie testuali che gli studenti avrebbero trovato una volta affacciatisi sul mercato dell’interpretazione di conferenza, tali materiali non erano comunque sufficienti a ricreare le condizioni e l’ambiente lato sensu di un vero setting professionale, consentendo così di superare l’artificiosità del setting didattico dell’aula (si veda anche Amato, 2004 sulla simulazione della realtà professionale durante l’attività didattica).

Anche se in fase di formazione è inevitabile che le condizioni non siano esattamente quelle di una reale condizione lavorativa, anche solo per il fatto che lo studente si trova ad interpretare discorsi decontestualizzati e, per di più, per un docente che lo valuta e non per un vero utente del servizio di interpretazione, Internet riesce in parte a compensare tale limite perché consente l’accesso immediato a una varietà sconfinata di materiali non solo testuali, ma che sono fruibili anche nella loro dimensione audio-video-situazionale.

Inoltre, l’accesso ai siti delle organizzazioni internazionali che prevedono lo svolgimento di assemblee multilingue come il Parlamento europeo e le Nazioni Unite, ove è prevista l’interpretazione simultanea, consente oggi di ascoltare anche la prestazione di interpreti professionisti in tutte le lingue ufficiali. Tale opportunità è particolarmente preziosa perché, come è noto, le prestazioni di interpreti professionisti non sono facilmente accessibili nel mercato privato della conferenza.

In particolare, i lavori del Parlamento europeo hanno permesso la creazione del corpus EPIC (European Parliament Interpreting Corpus), un corpus trilingue italiano-inglese-spagnolo di discorsi originali e rispettive interpretazioni simultanee consistente in circa 180.000 parole (Monti et al., 2005; Russo et al., 2012). Mediante EPIC numerosi studenti di interpretazione sono stati stimolati a riflettere sulla loro prestazione e ad analizzare quella di decine di interpreti professionisti, anche potendo valutare la resa dallo stesso testo verso due lingue diverse che possono essere affini (ad esempio dall’italiano allo spagnolo) o anche di ceppo diverso (dall’italiano verso l’inglese). Tale preziosa risorsa, infatti, è stata e continua ad essere lo spunto di numerose tesi di laurea (Russo, 2010; Sandrelli, 2010), ma anche di esercitazioni in aula. Il presente contributo illustra una lezione basata su EPIC.

2.La lezione

2.1. Obiettivo e Materiali

L’obiettivo della lezione descritta in questo contributo è consentire agli studenti di capire i propri punti forti e i punti deboli in una fase avanzata della loro formazione, cimentandosi con un discorso pronunciato in una reale situazione lavorativa e tradotto simultaneamente da un’interprete professionista, per poter successivamente confrontare la propria prestazione con quella professionale. Gli studenti hanno a disposizione, oltre all’audio (e video solo per l’oratore), anche le trascrizioni del discorso originale e quello prodotto dall’interprete (in allegato).

Gli interpreti del Parlamento europeo sono professionisti che hanno superato una severa prova di selezione e, generalmente, con diversi anni di esperienza professionale alle spalle e, quindi, possono rappresentare un modello di prestazione da analizzare e a cui tendere. Questo è lo scopo del confronto, e non certo quello di scoraggiare lo studente in formazione.

Il discorso sottoposto agli studenti è tratto dal sub-corpus spagnolo di EPIC. E’ stato pronunciato dall’ex presidente della Colombia Alvaro Uribe in una seduta solenne del Parlamento europeo svoltasi il 10 febbraio 2004. La durata del discorso è di circa 25 minuti ed è stato letto ad una velocità di 127 parole al minuto. Dal punto di vista del contenuto, il discorso è denso di informazioni sull’attualità socio-politica della Colombia dell’epoca, di parole associate a informazioni numeriche (ad es. “en casi millón doscientos mil kilómetros cuadrados con más de cuatrocientos mil de selva ha faltado por años la presencia del Estado suplida por las organizaciones terroristas”) e di termini specialistici appartenenti a diversi ambiti, come quello militare (infantes de marina= cadetti di marina) o giuridico (allanar= violare un domicilio). Agli studenti è stato presentato il discorso spiegandone il contesto (la Colombia del 2004 a cui si fa riferimento, particolarmente martoriata dai guerriglieri delle FARC e controguerriglieri filogovernativi) e fornendo in anticipo i termini specialistici. Successivamente è stato avviato il video dell’intervento dell’oratore, registrando le prestazioni degli studenti. Una volta effettuata la simultanea, agli studenti è stato chiesto, innanzitutto, come avevano trovato il discorso e le loro sensazioni rispetto alla propria prestazione.

A questa prima reazione a caldo ha fatto seguito un lavoro di riflessione a casa dove agli studenti è stato chiesto di analizzare e valutare la propria prestazione, trascrivere sia le parti dove hanno incontrato problemi nella resa e specificarne le ragioni (mancanza di lessico appropriato, costruzione sintattica ambigua del testo di partenza (TP), eccessiva velocità del TP, ecc.), sia quelle dove hanno fornito una resa particolarmente fedele e pragmaticamente adeguata (buone soluzioni lessicali, applicazione di strategie per far fronte alle parti più complesse ecc.). Infine, è stato chiesto loro di confrontare la loro resa con quella dell’interprete professionista, ponendo particolare attenzione alle parti corrispondenti ai propri punti critici.

3. Feedback degli studenti

3.1. Aspetti puntuali

Hanno partecipato alla lezione gli studenti del secondo anno della Laurea Magistrale in Interpretazione del DIT, che generalmente hanno dimostrato delle buone capacità nell’identificare le tipologie di problemi incontrati e, soprattutto, nell’effettuare una valutazione globale molto acuta della propria prestazione.

Vediamo dapprima le tipologie di problemi che gli studenti hanno evidenziato, accompagnate da alcuni esempi paradigmatici o da osservazioni degli studenti. Come si vedrà, si tratta sia di categorie d’errore già codificate (Barik 1975-2002; Schjoldager 1995-2002, Kalina 2002)  che gli studenti hanno saputo ben riconoscere, come ad esempio  le ‘interferenze’, un fenomeno su cui si insiste molto nella didattica dell’interpretazione tra lingue affini (Morelli, 2005; Russo, 2012), che di aspetti legati alle modalità di presentazione del testo (tipicamente, la velocità o l’accento, che richiedono moltissima pratica per poter essere ben affrontati) o alle sue caratteristiche morfosintattiche o contenutistiche (elenchi e cifre), oppure di criticità legate alle scarse conoscenze enciclopediche (‘dettagli specifici della situazione colombiana’). In quanto segue le parole degli studenti sono riportate alla lettera, eventuali errori di morfosintassi o caratteristiche del parlato rappresentano pertanto esattamente la forma usata dai parlanti:

(1) Interferenze: ad es. eurodiputados -> ‘eurodiputati’, cooperadores -> ‘cooperatori’;

(2) Omissioni: ad es. di nomi propri; aggettivi come ad esempio “palese” nell’espressione spagnola ‘franco contraste’ che viene resa solo ‘contrasto’;

(3) Espressioni che hanno creato difficoltà: ad es. ‘nuestro Estado es de instituciones que mutuamente se controlan y de amplia participación de opinión pública lo cual somete a los ciudadanos al imperio de la ley y no al capricho del gobernante autoritario’ sulla cui resa gli studenti hanno riportato commenti del tipo: «Frase lunga che, probabilmente a causa del décalage accumulato, ho sintetizzato molto»;

(4) Incongruenze di significato: ad es. ‘modificado su texto por la oposición examinado y reducido por la Corte Constitucional’ è stato reso con ‘è stato modificato sotto l’impulso dell’opposizione’;

(5) Soluzioni infelici: ‘desplazamiento’ che è stato reso con  ‘movimento’ piuttosto che ad esempio con: ‘migrazione interna’;

(6) Accento colombiano: mi è stato di ostacolo alla comprensione di alcune parole;

(7) Velocità del discorso di partenza: ho perso molto contenuto in alcune parti fornendo all’ascoltatore italiano un discorso incompleto e frammentato o confuso in diversi punti; in altri momenti, mi ha obbligata a stare molto attaccata all’oratore, annullando quasi il décalage e inciampando in calchi o soluzioni poco felici in italiano;

(8) Elenchi di cariche ufficiali, numeri e nomi: spesso ho omesso degli elementi e alcuni, soprattutto numeri, li ho riportati in modo errato;

(9) Diverse frasi lunghe e articolate: mi hanno portata a sbagliare diverse concordanze soggetto-verbo, ad es. La preoccupazione fondamentale del governo è stato; […] le FARC ha rapito; i prestiti è cresciuto;

(10) Dettagli specifici della situazione colombiana: a causa della mia conoscenza superficiale, non mi hanno permesso di ricostruire bene diversi passaggi, riferiti, soprattutto, alle questioni riguardanti le forze dell’ordine colombiane e la parte relativa alle dissociazioni dai gruppi armati.

Nell’analizzare e motivare la propria resa, alcune studentesse hanno preferito mantenere la schematizzazione suggerita, come nelle osservazioni che seguono, dove si evince il tentativo di applicare gli insegnamenti impartiti e applicare delle strategie:

(11) Come ho affrontato i problemi 

- Accento colombiano: ho cercato di prestare il massimo dell’attenzione al testo di partenza, ma questo è andato a discapito della resa in cui la voce risulta poco convinta e cantilenante.

- Velocità: in alcune parti sono stata molto attaccata all’oratore (anche se da questo sono scaturiti alcuni calchi o soluzioni non brillanti), mentre, in altre, ho optato per la sintesi di concetti o frasi.

- Elenchi: anche qui, sono rimasta vicina al testo di partenza e ho utilizzato alcune espressioni per approssimare i numeri o dare l’idea della quantità (es. più di 76000, moltissimi ettari).

- Frasi lunghe e articolate: ho tentato di spezzettare le frasi e di prestare attenzione al soggetto mantenendolo a mente.

- Conoscenza superficiale della situazione colombiana: mi sono concentrata per carpire più informazioni possibili dal testo di partenza e individuare i componenti, le tappe e i nessi tra le situazioni descritte dall’oratore.

A seguire, le osservazioni di un’altra studentessa dove si coglie, oltre all’applicazione di strategie e di norme interiorizzate (ad esempio, evitare sempre di lasciare le frasi a metà), anche la padronanza di modelli euristici nel valutare la sua resa per l’individuazione delle fasi del processo interpretativo e possibili fonti di cali di prestazione, come il Modello degli sforzi di Gile (1988; 1997) (si veda il primo punto dove attribuisce ad un eccessivo sforzo di ascolto e analisi dell’input le défaillance nello sforzo di produzione):

(12) Quali problemi ho avuto e perché mi hanno creato difficoltà

- Problemi di concordanza: il testo era molto denso e piuttosto veloce, ciò ha fatto sì che per cercare di non perdermi troppi concetti la mia attenzione verso l’output sia venuta meno.

- Frasi sospese: in generale ho sempre cercato di chiudere le frasi, tuttavia vi sono diversi punti che rimangono in sospeso, oppure riformulazioni non segnalate che risultano frasi spezzate.

- Problemi di vocabolario: il glossario ci è stato fornito poco prima, nonostante fosse piuttosto ricco. Quindi, quando apparivano termini specifici, ho avuto diversi problemi e spesso lasciavo la frase in sospeso, dal momento che non ho avuto il tempo di integrare i nuovi vocaboli.

- Tono insicuro: quando riscontro dei problemi il mio tono si fa più insicuro e penso si possa quasi notare la frustrazione quando non trovo la parola corretta.

(13) Come ho affrontato questi problemi

- Poco décalage: data la velocità del testo, ho usato poco décalage, in particolare nell’interpretazione delle cifre. Ciò mi ha permesso di non perdere troppe frasi, o per lo meno di perderne il meno possibile. Tuttavia ciò ha portato a strutture calcate ed interferenze (‘25 di ottobre’; ‘do il valore del compito’; ‘disposizione’ per ‘disponibilità’; ‘elitista’ per ‘elitario’).

- Generalizzazione: spesso quando mi perdevo dei pezzi delle frasi, cercavo di generalizzare per concludere il concetto.

Per quanto concerne la valutazione della resa dell’interprete professionista, si può notare come vengano colti gli elementi costitutivi di una prestazione di qualità dal punto di vista della presentazione (prosodia e intonazione), della fedeltà di contenuto, delle conoscenze enciclopediche, delle strategie, del lessico, pur rimarcando alcune imperfezioni:

(14) Voce piacevole, più vivace, senza strascichi o cantilene. Perdita di contenuto pressoché nulla. Molto probabilmente, grazie a una conoscenza più approfondita della situazione colombiana e del discorso dell’oratore, e a un décalage minimo, che le ha permesso di riportare tutto nel testo di arrivo e, al contempo, non ha inficiato la resa.

(15) Ci sono pochissimi calchi (es. crueltà; solidaria; radicate invece di sradicate/eliminate) e molte belle soluzioni in italiano (sue soluzioni rispetto ai miei errori: […] trabajar con ellos dentro de la Constitución (testo di partenza, TP) a lavorare con loro nel contesto della Costituzione (testo di arrivo, TA); autocarro (TP) autobomba (TA); proteggere con attenzione; comprendo il dolore delle loro famiglie).

(16) Elenchi riportati interamente, tanto di nomi quanto di numeri.

(17) In conclusione, un discorso completo, ben comprensibile e fruibile per l’ascoltatore. L’unica cosa che ho trovato strana è il singolare che lei usava con FARC (la FARC, invece di le FARC).

Si può notare come aspetti analoghi che denotano professionalità nella resa vengano colti anche da un’altra studentessa, il che significa che a questo livello della formazione gli studenti sono in grado di scindere bene gli elementi che concorrono alla valutazione della qualità, trattati anche nelle lezioni di Teoria dell’interpretazione, ricorrendo soprattutto al modello di Kalina (2002) che distingue le tre macro-categorie (e relativi componenti) della qualità del contenuto, della forma della lingua e della presentazione:   

(18) Poco décalage: l’interprete utilizza poco décalage, nonostante ciò non appaiono né interferenze né calchi (a differenza della mia resa).

(19) Tono piacevole: il tono dell’interprete è fondamentale, aiuta a scandire le frasi e le unità di significato. Fa pause vuote nei momenti giusti che aiutano a scindere i diversi concetti. La resa risulta quindi molto fruibile e piacevole da ascoltare, anche perché la voce è calma e apparentemente sicura.

(20) Creazione di un testo ex novo: ascoltando la resa dell’interprete ho subito avuto la sensazione di ascoltare un discorso costruito da lei stessa, vi sono quindi poche tracce del testo d’origine. In questo senso, penso abbia raggiunto pienamente l’obiettivo dell’interpretazione, ovvero far sembrare che sia un testo “indipendente” e non attaccato a quello d’origine.

3.2. Considerazioni generali

In questa ultima parte del feedback degli studenti riporto integralmente le osservazioni di quattro studentesse e di uno studente per la ricchezza di spunti, l’acume analitico e la capacità di riconoscere, analizzare e valutare i propri punti forti e punti deboli.

Emergono anche alcuni aspetti psicologici che hanno un impatto sulla prestazione. Spesso in classe non sempre purtroppo si coglie o si riesce a dar spazio alla dimensione psicologica dello studente che, invece, sappiamo essere molto importante per l’apprendimento e la fiducia nelle proprie capacità.

Qui di seguito riporto alcune considerazioni generali della prima studentessa, segnalando in corsivo i commenti che considero emblematici:

(21) Omissioni lessicali spesso immotivate, che a volte privano il testo di sfumature importanti. Quando invece le omissioni coinvolgono intere frasi, sono dovute a un décalage eccessivo. Interferenze da tenere sotto controllo, soprattutto quando la mia attenzione si concentra su elementi più problematici del testo

(22) Ricordo perfettamente di aver perso spesso l’inizio delle frasi (quindi nella maggior parte dei casi il soggetto). Ciò è in parte legato al mio décalage, che nel caso di questo discorso era eccessivo, in parte al fatto che il volume del video era alquanto debole, quindi quando l’oratore abbassava leggermente la voce o si spostava dal microfono non riuscivo più a sentire bene. 

(23) Probabilmente, se non mi fossi lasciata scoraggiare, sarei stata in grado di fare una prestazione migliore e senz’altro più credibile, cercando di reagire in maniera più intelligente di fronte alle difficoltà. 

(24) L’interprete professionista, a parte qualche minima interferenza a livello di pronuncia o qualche raro calco (‘imperio de la ley’ a ‘impero della legge’, forse meglio ‘stato di diritto’), segue perfettamente il discorso, con un’intonazione piacevole e molto più credibile e sicura della mia. Inoltre, è impressionante la sua capacità di spezzare i periodi o invertire gli elementi della frase senza perdere nessuna informazione. Ottime espressioni, terminologia precisa (es.: ‘assicurare alle carceri’, ‘legge statutaria’, ‘trasmettere il caso’, ‘disposizioni vigenti’).

Nelle osservazioni della seconda studentessa si colgono anche elementi di apprezzamento verso la propria prestazione che denotano una buona autostima:

(25) In generale, mi ritengo abbastanza soddisfatta della mia interpretazione. Alcune soluzioni che ho adoperato mi sono sembrate adeguate e alcune sono state le stesse utilizzate dall’interprete ufficiale del discorso. I numeri mi hanno messa in difficoltà in qualche occasione (soprattutto quando si parlava di cifre elevate) ma in altre sono riuscita a gestirli.

(26) Parte degli errori commessi sono stati legati a una mancanza di preparazione terminologica previa che mi avrebbe sicuramente aiutato e avrebbe velocizzato la mia resa. Termini che mi hanno causato problemi ogni singola volta sono stati: desmovilizar – desmovilizado – desmovilización e ho avuto problemi anche quando si faceva riferimento a miembros de la fuerza pública o ai vari corpi armati. In un contesto reale, probabilmente, avrei fatto in modo di avere una o più traduzioni già pronte per non rischiare di commettere errori.

(27) Non ho omesso un numero eccessivo di frasi (solo una intera) quindi penso che l’interpretazione – in generale – sia fruibile.

(28) Mi rendo conto che quando mi trovo di fronte a delle frasi o dei termini particolarmente difficili riesco – in alcuni casi - a risolvere il problema nell’immediato ma poi ho un calo di concentrazione che rischia di farmi perdere le frasi successive. Devo lavorare per evitare che lo stress infici la mia resa.

Analoghi commenti che denotano apprezzamento verso il livello di preparazione raggiunto, ma anche aspettative positive di miglioramento si rilevano nelle osservazioni della terza studentessa:

(29) Questo testo mi ha messo in difficoltà per la velocità e per l’eloquio dell’oratore. Ho commesso errori che normalmente non commetto e che sono andati a minare la fruibilità del mio testo.

(30) Nonostante questo ci sono state alcune scelte da parte mia che sono state positive, conoscenze di base che sono emerse nel momento in cui sono state sollecitate e ho apprezzato questo aspetto della mia performance (ad esempio cifre e termini tecnici ‘servicio de la deuda’). Spero che con il tempo e con l’esercizio anche questo tipo di testi “ostici” mi metterà meno in difficoltà.

Nei commenti sulla propria resa della quarta studentessa, oltre all’applicazione consapevole di strategie e norme apprese si coglie l’interiorizzazione delle conoscenze teoriche dell’interpretazione simultanea (il coinvolgimento particolare della memoria di lavoro) e del Modello degli sforzi di Gile (1988; 1997). L’atteggiamento psicologico, descritto nelle sue cause ed effetti, ha un peso notevole in questa analisi. Colpisce anche la falsa percezione della propria prestazione appena uscita dalla cabina (‘a caldo’, in questo caso in senso negativo, ma senza reale ragion d’essere), reazione assai frequente negli studenti di interpretazione, e la piacevole sorpresa nel constatare, invece, il buon livello dimostrato dall’esercitazione. Infine, va notata anche la sua capacità di cogliere nell’interprete quei comportamenti linguistici e pragmatici che rivelano la sua elevata professionalità:

(31) Il discorso di Uribe presentava alcune difficoltà specifiche. Come tutti i discorsi politici era molto denso di contenuto e sintatticamente complesso. Inoltre il ritmo di eloquio era molto sostenuto, il discorso era infarcito di dati e l’audio era un po’ basso. Personalmente ammetto di non aver affrontato il discorso con la miglior disposizione d’animo perché il discorso precedente mi aveva demoralizzato parecchio. Per quanto ci si sforzi di considerare ogni interpretazione come una prestazione a sé, è difficile non farsi influenzare dal discorso precedente e senza dubbio nel mio caso ha inciso sulla mia resa.

(32) Di per sé a livello contenutistico non era spiazzante. Ormai conosciamo il contesto della Colombia, abbiamo familiarità con il conflitto con le FARC e con le difficoltà del processo di pace. Le conoscenze pregresse sicuramente sono state un sostegno. Tuttavia, mi sono sentita letteralmente investita dal flusso di parole. Mi sono trovata in difficoltà non tanto a seguire il filo del discorso quanto a stare al passo con la densità di informazioni.

(33) A livello sintattico mantenere coesione e coerenza mi ha richiesto un grande sforzo. Inizialmente ho provato a fare frasi più brevi, a segmentare l’input per avere un controllo maggiore sull’output, ma come strategia si è rivelata perdente perché comportava un’elaborazione e un aggiustamento del discorso di partenza troppo gravosa per la memoria di lavoro. Allora ho provato a diminuire il décalage e aggrapparmi al discorso di partenza. Se da una parte questa strategia mi ha aiutato a non perdere la concentrazione, dall’altro ha comportato un maggior numero di calchi.

(34) Inoltre a volte aspettavo molto prima di iniziare a interpretare perché a causa della prosodia dell’oratore non ero sicura se quello che stava dicendo era il soggetto della nuova frase o l’oggetto di quella precedente. Non era scontato capire se stava per aggiungere un’altra subordinata o se stava cominciando un nuovo periodo.

(35) Riascoltando la mia resa a mente fredda devo dire che la mia percezione era più negativa della realtà dei fatti. Onestamente non pensavo di aver detto nemmeno frasi intelligibili. Certo, la mia resa è ampiamente migliorabile sotto molti punti di vista, ma tutto sommato non ho detto fischi per fiaschi. Alcune cifre erano sbagliate (di poco, non di ordine di grandezza) o approssimate e in alcuni punti mi sono discostata leggermente dall’originale, ma in generale nella prima metà del discorso ho selezionato abbastanza bene le informazioni principali da quelle accessorie. Inoltre la presentazione, anche se un po’ carente a livello di registro, era piuttosto chiara e considerando il profondo sconforto interiore devo dire che suona perfino convincente. Nella seconda parte del discorso invece la mia concentrazione è calata a picco e lo stesso vale per la qualità della resa in termini sia contenutistici che stilistici.

(36) Ascoltando la resa dell’interprete del Parlamento devo dire che l’aspetto che mi ha colpito di più è la capacità di scegliere la formulazione più sintetica e allo stesso tempo pregnante di significato. Inoltre nonostante la complessità sintattica dell’originale è riuscita a non cadere nelle trappole dello spagnolo e a mantenere un registro adeguato con collocazioni molto idiomatiche, molto naturali e precise. Non so se avesse il supporto del testo, ma in ogni caso è riuscita a produrre una resa molto fruibile.

L’ultima serie di osservazioni sono di un quinto studente in cui si nota un altissimo livello di consapevolezza delle proprie abilità interpretative anche subito dopo aver finito di interpretare (‘a caldo’), nonché dei meccanismi cognitivi e delle funzioni dell’interpretazione simultanea. Infatti è in grado di sdoppiare la propria percezione e autovalutazione a seconda dei ruoli funzionali che assume, e che sono tipici degli studi sulla qualità in interpretazione basati su questionari (Kurz, 1993-2002), ovvero quello dell’interprete e quello dell’ascoltatore o utente del servizio di interpretazione, due ruoli dagli obiettivi comunicativi e dai criteri valutativi assai diversi. Infine coglie assai bene gli elementi che distanziano l’interprete novizio dall’interprete esperto.

(37) Ho ascoltato la mia resa partendo da due prospettive diverse. La prima, da interprete; la seconda, da puro ascoltatore. In tal modo, ho maturato una visione più amplia della resa stessa.

(38) Da interprete, mi sono concentrato sulla fedeltà, la precisione linguistica, e la presentazione.  Ho trascritto la mia resa fino al minuto in cui ho passato il microfono alla compagna di cabina. Così facendo, ho potuto allineare il testo di partenza con il testo di arrivo e vedere nel dettaglio la corrispondenza.

(39) La prima impressione che avevo, uscito dalla cabina, è stata confermata. Ci sono delle cancellazioni palesi, nonché dei discostamenti e delle imprecisioni, come evidenziate nel testo della colonna centrale. Non sono sicuro a quale fattore imputarle. Vero è che in alcuni punti Uribe parlava ad una velocità sostenuta (era una lettura, meglio, di un testo scritto), ma abbiamo affrontato testi anche più veloci. L’ho riascoltato da puro uditore e non ho avuto problemi di comprensione, né mi è parso rapido. L’ho trovato abbastanza denso di informazioni, con poco margine di manovra per selezionarle (tagliarne qualcuna).

(40) Semplicemente, credo di essermi messo il bastone fra le ruote con l’ambizione di adottare un registro sempre elevato per una produzione elegante, ma questo mi ha rallentato molto nel transfer. La lentezza di transfer mi faceva deconcentrare dall’input, il che mi faceva perdere soggetti, il che a sua volta mi costringeva a supplire con integrazioni ex tempore, con un dispendio di “sforzi cognitivi” sottratti poi al controllo dell’output o al mantenimento dell’attenzione sull’input. A volte rimanevo indietro, quindi dovevo accelerare per recuperare. E nel farlo, mi attaccavo all’oratore, cadendo nella trappola delle interferenze (eurodiputati, diputati, govierno, origine politico, sito natio), di calchi (al giorno seguente, 2723 integrati, organizzazioni terroriste), nonché di discostamenti di significato (‘La guerrilla terrorista la [eleccion popular de alcaldes] demandaba como condición de paz’  LA GUERRA CONTRO I TERRORISTI ERA UNA CONDIZIONE DI PACE; ‘Nuestro Estado es de instituciones que mutuamente se controlan y de amplia participación de opinión pública, lo cual somete a los ciudadanos al imperio de la ley y no al capricho del gobernante autoritario’. PERMETTE AI CITTADINI DI BRANDIRE LA LEGGE, AL SICURO DAI CAPRICCI AUTORITATI). Questi sono alcuni degli esempi.

(41) Credo che un altro fattore destabilizzante sia stata la prosodia. Non mi era sempre chiaro dove finisse una frase e ne iniziasse un’altra. In alcuni punti, non ero certo, nell’immediato, se ciò che stavo ascoltando era un ulteriore complemento oggetto della frase A, o il soggetto della nuova frase B. E non ho sempre gestito bene queste transizioni, per cui si è perso in coesione.

(42) Da ultimo, mi hanno rallentato alcune parole con cui non ho familiarità (1) o il cui uso non mi risultava chiaro (2). A causa di ciò, non ho avuto prontezza di riflessi nel renderle in italiano con qualcosa di plausibile. Per esempio: (1) Certámenes, cercenamiento, designio; (2) campaña que adelantaron, tarea adelantada en seguridad, asesina la democracia local que reclamó.

(43) Da puro ascoltatore, mi sono concentrato invece sulla fruibilità. A mio avviso, nell’insieme la mia resa era sufficientemente fruibile. Non ho riscontrato gravi controsensi che lasciassero l’ascoltatore a bocca aperta. La presentazione era un po’ ondivaga: a tratti credibile, a tratti un po’ meno a causa dell’incertezza che traspariva dalla voce, o dei riempitivi (eh, ehhhh, ehm, *suono gutturale simile a eeeh*, ecc). Ma il ritmo di presentazione era nell’insieme costante, con dei pitfalls in alcuni punti. L’italiano generalmente accettabile, con alcune buone soluzioni (arrecare dolore, brandire la legge al riparo dai capricci autoritari, presenza dello stato supplita’) e altrettante poco naturali (mutilati in via definitiva, il nostro paese è aperto a essere sotto la vigilanza, siamo determinati di offrire garanzie).

(44) Da puro ascoltatore, avrei avuto l’impressione che l’interprete stesse faticando, ma che stesse reggendo il confronto con l’oratore e mi stesse fornendo le informazioni rilevanti, nonostante gli scivoloni, le cadute di registro e certe frasi poco chiare come contenuto.

(45) L’interprete del Parlamento ha sfoggiato una resa ineccepibile. Non si è persa praticamente nulla, ha mantenuto una precisione linguistica ferrea per tutto il discorso, non si è fatta destabilizzare da velocità, numeri, prosodia o aneddoti. Probabilmente aveva ricevuto il testo con un leggero anticipo e aveva potuto darvi una scorsa, anche se la concitazione che traspariva dalla sua voce mi porta a credere che stesse “incontrando” il discorso per la prima volta. Se così è, beh, lì si vede la differenza tra chi è novizio come noi e chi ha anni di pratica alle spalle, ha velocizzato le strategie di risoluzione dei problemi, consolidato equivalenti e automatismi. Si punta a quello. Per ora, mi accontento di essere credibile, presentare bene la resa, sfoggiare un italiano buono e non commettere controsensi.

L’articolata analisi di questo quinto studente si conclude anche con una positiva nota di autoincoraggiamento e di saggio invito ad accantonare ansie di perfezionismo volendo puntare “all’impossibile” e rischiare, così, di compromettere il “possibile” in una prestazione in simultanea:

(46) Per ora, mi aggrappo alla frase che disse la professoressa di Interpretazione a Granada, quando andai in Erasmus: ‘chicos, lo perfecto es enemigo de lo bueno’.

4. Conclusioni

Riflettere sulla propria ed altrui prassi è per lo studente di interpretazione il miglior esercizio per comprendere il livello di preparazione raggiunto e gli aspetti su cui deve concentrarsi per migliorare. Offrirgli l’opportunità di farlo in condizioni realistiche interpretando un discorso videoregistrato in un contesto situazionale con cui ha una certa familiarità, ma soprattutto potendo anche confrontare la propria resa con la prestazione di un’interprete simultanea professionista di elevata qualità costituisce uno strumento didattico molto efficace, che viene ulteriormente potenziato dalla disponibilità delle trascrizioni dei discorsi originali e dell’interpretazione per consentire un’analisi ancora più approfondita, risorsa sviluppata grazie a corpora di interpretazione come EPIC.

La ricchezza di spunti e di osservazioni che emerge dalle autovalutazioni degli studenti è anche di grande ispirazione per il docente che può così costantemente affinare il suo approccio pedagogico e la sua metodologia didattica per sintonizzarsi con le esigenze profonde di volta in volta manifestate dai suoi studenti. Fornire agli studenti di interpretazione gli strumenti che consentano loro di sviluppare la necessaria competenza linguistica e comunicativa per essere autonomi e per divenire consapevoli di tale complessità è il mandato pedagogico in cui mi riconosco come docente.

Allegato

Convenzioni di trascrizione qui utilizzate (tutte le convenzioni in  Monti et al. 2005):

parole tronche ‘-‘ : ad es.: propo- 

parole pronunciate male ‘<//>”: ad es.:  governo </govarno/>

cifre in lettere: ad es. 3.441 tres mil cuatrocientos cuarenta y un

 

DISCORSO DI URIBE – ORIGINALE

RESA DELL’INTERPRETE

(date: 10-02-04-m

speech number: 074

language: es

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speaker: Uribe, Álvaro

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political group: NA

                                              

topic: Politics

specific topic: Formal sitting, address by President of Colombia Álvaro Uribe

 

comments: President of the Republic of Colombia)

 

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speaker: interpreter

gender: F

country: NA

mother tongue: yes

 

political function: NA

 

political group: NA

                                              

topic: Politics

specific topic: Formal sitting, address by President of Colombia ¡lvaro Uribe

 

comments: NA

Señor Presidente señores miembros de la Conferencia de Presidentes señores miembros de la Mesa del Parlamento presidentes de las comisiones eurodiputados señoras y señores // muchos entre quienes visitan Colombia suelen exclamar que es un país maravilloso en franco contraste con la imagen de analistas y noticias // otros expresan que es un Estado ilegítimo autoritario y elitista // con el fortalecimiento del Estado nuestra democracia pluralista ha hecho el tránsito de las garantías formales y retóricas a las efectivas y reales //  el referendo propuesto por el Gobierno y votado el veinticinco de octubre pasado fue discutido y aprobado por el Congreso modificado su texto por la oposición examinado y reducido por la Corte Constitucional // abstencionistas y opositores dispusieron de todos los espacios para la expresión de sus tesis // nadie pudo quejarse de cercenamiento de libertades o de hostilidad gubernamental // al día siguiente el pueblo eligió treinta gobernadores entre ciento treinta y tres candidatos  //  novecientos catorce alcaldes entre tres mil cuatrocientos cuarenta y un candidatos trescientos noventa y ocho diputados entre trescientas setenta y tres listas integradas por dos mil setecientos veintitres candidatos //  el número de candidatos se duplicó en relación con certámenes anteriores //  en varias ciudades y departamentos triunfaron candidatos de grupos alternativos a los partidos tradicionales, de organizaciones derivadas de antiguas guerrillas, de agrupaciones llámense de izquierda o de oposición // en la campaña que ellos adelantaron la preocupación fundamental del Gobierno fue rodearlos de plenitud de garantías // y ahora que están elegidos la decisión del Gobierno es trabajar con ellos dentro de la Constitución sin considerar el origen político de su elección con transparencia y por sobre todo con el designio patriótico de unir a Colombia dentro de la diversidad //

alcaldes y gobernadores de elección popular han sido víctimas de presiones y asesinatos de terroristas //  al inicio de este Gobierno cuatrocientos dieciséis alcaldes estaban amenazados por la guerrilla y doscientos dieciséis no podían atender sus responsabilidades en el territorio de su jurisdicción // la tarea adelantada en seguridad ha permitido que solamente en catorce localidades subsista el problema //  Colombia discutió durante más de un siglo la elección popular de alcaldes como paso esencial de ampliación democrática //  la guerrilla terrorista la demandaba como condición de paz //  fue aprobada en los años 80  //  pero he aquí las paradojas del terrorismo  //  es el verdugo el que asesina la democracia local que reclamó  // nuestro Estado es de instituciones que mutuamente se controlan y de amplia participación de opinión pública lo cual somete a los ciudadanos al imperio de la ley y no al capricho del gobernante autoritario  //  el concepto de seguridad del Gobierno que presido es democrático para proteger a todos los ciudadanos por encima de sus ideas de su situación económica, de su condición de empresarios o trabajadores de su afinidad o desacuerdo con el Gobierno  //  enfrentar a treinta mil terroristas no es tarea fácil  //  somos conscientes de que tenemos el reto de superar el desafío terrorista con transparencia como presupuesto para construir la unidad nacional y dar sostenibilidad a la seguridad democrática, que busca restaurar la ley y el orden  //  mientras el terrorismo es el gran violador de los derechos humanos el Estado y la fuerza pública los acatan con devoción  //  el año pasado fueron capacitados en Derechos Humanos setenta y seis mil ochocientos sesenta y cuatro integrantes de las fuerzas institucionales  //  en el año dos mil dos la Defensoría del Pueblo recibió doscientas treinta y una denuncias contra la fuerza pública por abusos en Derecho internacional humanitario  //  el número se redujo a cientosesenta en dos mil tres //  los órganos de control, la justicia y el Gobierno compartimos la determinación de sancionar con severidad cualquier violación comprobada a los derechos humanos  // Colombia agradece y exalta el valor de sus soldados y policías  //  su sacrificio para darnos tranquilidad ha sido inmenso  //   desde agosto de dos mil tres, solamente por minas antipersonales han sido asesinados doscientos setenta y siete  soldados y policías, y ochocientos cincuenta y cuatro han resultado heridos, muchos de ellos definitivamente mutilados  //  nuestro país está abierto a la vigilancia de la comunidad internacional  //  contamos con la presencia reclamada por nosotros de la oficina del Alto Comisionado de Derechos Humanos de las Naciones Unidas  //  sus recomendaciones se reciben con respeto  //  cuando no son atendibles a juicio del Gobierno se discute con franqueza  // […]

Presidente onorevoli membri della Conferenza dei presidenti onorevoli membri dell'Ufficio di presidenza presidenti delle commissioni onorevoli parlamentari signore e signori  //  molti di quelli che visitano la Colombia sostengono che è un paese meraviglioso in palese contrasto con l'immagine degli analisti e delle notizie  //  altri sostengono che è uno stato illegittimo autoritario e elitario  //  con il rafforzamento dello Stato la nostra democrazia pluralista ha compiuto la transizione dalle garanzie formali e retoriche alle garanzie effettive e reali  //   il referendum proposto dal governo e votato il venticinque ottobre era stato discusso e approvato dal Congresso  //  il suo testo era stato modificato dall'opposizione  //  era stato esaminato e rivisto dalla Corte costituzionale  //  coloro che si sono astenuti e gli oppositori hanno potuto disporre di tutti gli spazi per esprimere la propria tesi  //  nessuno ha potuto lamentare un restringimento alla libertà o l'ostilità da parte governativa

 //  il giorno seguente il popolo ha eletto trenta governatori tra centotrentatré candidati novecentoquattordici sindaci tra tremilaquattrocentoquarantuno candidati trecentonovantotto deputati da trecentosettantatré liste integrate da duemilasettecentoventitré candidati  //  il numero di candidati era raddoppiato rispetto alle precedenti consultazioni  //  in varie città e dipartimenti hanno trionfato candidati di gruppi alternativi ai partiti tradizionali di organizzazioni derivate da vecchi guerriglieri aggruppamenti che si chiamano di sinistra o di destra o dell'opposizione

 // e la campagna che hanno portato avan- nella campagna che hanno portato avanti la preoccupazione fondamentale del governo </govarno/> è stata quella di garantire la difesa di tutte le garanzie // adesso che sono stati eletti la decisione del governo è lavorare con loro nel contesto della Costituzione a prescindere dalla loro origine politica nella piena trasparenza e nel desiderio patriottico di unire Colombia nella diversità //

i sindaci e i governatori eletti sono stati vittime di pressione e omicidi da parte dei terroristi  //  all'inizio di questo governo quattrocentosedici sindaci erano minacciati dalla guerriglia e duecentosedici non potevano esercitare la propria funzione nella propria giurisdizione //

grazie all'intervento in materia di sicurezza soltanto in quattordici municipalità questo problema continua a sussistere  //  durante più di un secolo si è discusso in Colombia dell'elezione </elazione/> diretta dei sindaci come passo fondamentale della democrazia  //  la guerriglia terrorista la chiedeva come una condizione per la pace  //  questa idea della elezione diretta è stata approvata negli anni ottanta però qui c'è il paradosso del terrorismo  //  è il carnefice che assassina la democrazia locale che aveva reclamato  //  il nostro è uno stato di istituzioni che si controllano reciprocamente e dove è forte la partecipazione dell'opinione pubblica  //  il che significa che il cittadino è sottoposto all'impero della legge e non al capriccio di un governante autoritario

  // il concetto di sicurezza del governo che presiedo è democratico per proteggere tutti i cittadini a prescindere dalle loro idee dalla loro situazione economica dalla loro stato di imprenditore o lavoratore dalla loro affinità o disaccordo con il governo//  far fronte a trentamila terroristi </terraristi/> non è un compito semplice  //  siamo consapevoli che ci troviamo a raccogliere la sfida di far fronte alla minaccia del terrorismo con trasparenza come presupposto per costruire l'unità nazionale e dare sostenibilità alla sicurezza democratica che deve restaurare le leggi la legge e l'ordine  //  il terrorismo è il principale violatore dei diritti umani  //  lo Stato e le forze dell'ordine invece li rispettano con devozione  //  l'anno scorso settantaseimilaottocentosessantaquattro membri delle forze istituzionali hanno ricevuto competenze in materia di diritti umani

 //  nel duemila e due ... la Procura ha ricevuto duecentotrentuno denunce contro la forza dell'ordine per abuso dei diritti umanitari internazionali  //  nel duemila e tre le denunce erano solo centosessanta  //  gli organi di controllo la giustizia e il governo condividono la determinazione di sanzionare con severità qualunque violazione comprovata ai diritti umani  //  la Colombia apprezza ed esalta il valore dei suoi soldati e delle sue forze dell'ordine il cui sacrificio per garantire la nostra tranquillità è stato immenso

 //  dall'agosto del duemila e tre per mine anti uomo sono stati uccisi duecentosettantasette soldati ... e membri delle forze dell'ordine  //  ottocentocinquantaquattro sono stati feriti molti dei quali hanno riportato mutilazioni permanenti  //  il nostro paese è aperto alla vigilanza della comunità internazionale  //  sono presenti come noi abbiamo chiesto nel nostro paese i rappresentanti dell'ufficio dell'Alto Commissariato dei diritti umani delle Nazioni Unite le cui raccomandazioni vengono accolte con rispetto  //  quando il giu- il governo non le ritiene attendibili ne discute con franchezza // 

 […]

Bibliografia

Amato A. (2004), L'interpretazione consecutiva in aula: da artificio a simulazione, in Bersani Berselli G., Mack G. & Zorzi D. (a cura di) Linguistica e Interpretazione, CLUEB, Bologna: 193–210.

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Note

[1]  La pubblicazione Vital Speeches of the day fu lanciata nel 1934 e oggi è accessibile online: https://www.vsotd.com (ultimo accesso 16 gennaio 2018).

About the author(s)

Mariachiara Russo graduated in Conference interpreting from the Advanced School of Modern Languages for Interpreters and Translators (SSLMIT) of the University of Trieste in 1987 and has been a freelance conference interpreter ever since. In 1993 she became Associate Professor at the SSLMIT of Trieste where she taught simultaneous and consecutive interpreting from Spanish into Italian. In 2001 she moved to SSLMIT (University of Bologna at Forlì) where she also teaches Interpreting Theory. From 2005 to 2012 she was Director of the Post Graduate Degree Program in Conference Interpreting. In 2014 she received the habilitation for Full Professorship. She coordinated the EPIC (European Parliament Interpreting Corpus) project, an on-line resource freely available at http://sslmitdev-online.sslmit.unibo.it/corpora/corpora.php. Main research fields: aptitude testing for simultaneous interpreting; effects of morpho-syntactic asymmetries from Spanish into Italian; simultaneous interpretation of films; directionality; corpus-based interpreting studies

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©inTRAlinea & Mariachiara Russo (2018).
"Per una pedagogia dell’interpretazione Stimolare la riflessione per apprendere dai propri punti forti e deboli"
inTRAlinea Special Issue: Translation And Interpreting for Language Learners (TAIL)
Edited by: Laurie Anderson, Laura Gavioli and Federico Zanettin
This article can be freely reproduced under Creative Commons License.
Stable URL: https://www.intralinea.org/specials/article/2314

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